Il tentativo di estorcere denaro, questa volta, sarebbe stato sventato grazie alla prontezza della potenziale vittima, che ha subito capito di essere di fronte ad un raggiro. “L’aspetto più inquietante – ha dichiarato il nipote ai nostri microfoni – è che questa gente sa dove abitano gli anziani e conosce i nomi dei famigliari”
“Nonna, sono tuo nipote Francesco (nome di fantasia, ndr), aiutami!”.
Inizia così l’ennesimo tentativo di truffa ai danni di persone anziane avvenuto a Taranto.
A riferircelo è proprio il nipote della persona contattata.
Una telefonata alla nonna, la menzione del nome corretto del nipote, la richiesta di aiuto e la frase: “Non mi riconosci? Se non ci credi chiama subito a casa!”; subito dopo, come da copione, sarebbe avvenuta la tentata estorsione di denaro, se non fosse stato per la prontezza dell’anziana in questione che, memore di un’esperienza simile accaduta poco tempo fa ad una sua amica, ha subito interrotto la conversazione, non riconoscendo la voce del vero nipote.
Qualche mese fa, infatti, lo stesso modus operandi era stato utilizzato per tentare di truffare una conoscente dell’anziana: nella telefonata il sedicente nipote affermava di essere in grave difficoltà e che avrebbe inviato una persona di fiducia a casa della nonna per recuperare soldi e oggetti di valore. In quel caso, però, la signora era caduta nella trappola, scoprendo solo successivamente e con grande amarezza di essere stata ingannata.
“L’aspetto più inquietante di queste truffe – ha dichiarato ai microfoni di CosmoPolis il nipote dell’ultima potenziale vittima – è sapere che queste persone non solo conoscono il numero telefonico di casa degli anziani e i nomi corretti dei loro nipoti, ma sanno anche dove abitano”.
Il ragazzo riferisce anche che la nonna, poco dopo aver chiuso la conversazione, avrebbe tentato di contattare la propria famiglia per sincerarsi di quanto stava accadendo, ma sarebbe rimasta isolata per almeno dieci minuti in quanto, dall’altro capo del telefono, avevano appositamente evitato di interrompere la chiamata.
Questo tipo di truffa ai danni degli anziani è diventato, purtroppo, molto frequente: ad aprile 2023, infatti, era finito in carcere un 18 enne del Napoletano che aveva tentato di sottrarre denaro ad una coppia di anziani coniugi di Statte, in una maniera molto simile.
Casi del genere, tuttavia, sono stati segnalati anche nel Brindisino e in altre regioni, dalla Basilicata alla Campania.
La raccomandazione delle forze dell’ordine, di fronte a quanto accaduto, resta la stessa: evitare nella maniera più assoluta di trasferire denaro o, peggio, di aprire la porta di casa o recarsi ad appuntamenti con gente sconosciuta, che contatta telefonicamente o tramite internet, spacciandosi per un parente o per un amico dello stesso e citando delle presunte difficoltà a cui far fronte con elargizione immediata di contanti, carte delle Poste, bancomat o altri oggetti di valore.
L’auspicio è che, grazie alle segnalazioni effettuate dalle vittime alle forze dell’ordine, coloro che tentano di approfittarsi della buona fede degli anziani, colpendoli negli affetti più cari, siano presto rintracciati e consegnati alla giustizia.