di Matteo Dusconi
Un omaggio a due famosi artisti per celebrare una ricorrenza importante per la città
Abbiamo incontrato nel foyer del Teatro Orfeo 1915 la mitica attrice napoletana Nunzia Schiano ed il proprietario del teatro, Adriano Di Giorgio, testimonial insieme al fratello di una scommessa imprenditoriale che quest’anno festeggia il 110° compleanno. Nel corso dell’intervista si è aggiunto, appena sceso dal palcoscenico, un altro mito dello spettacolo, Mario Incudine.
Il Teatro Orfeo ha ospitato nei giorni scorsi lo spettacolo “L’Avaro Immaginario. In viaggio verso Molière, da Napoli a Parigi”, diretto e interpretato da Enzo Decaro con Nunzia Schiano. Liberamente ispirato a due opere emblematiche di Molière, L’Avaro e Il Malato Immaginario, lo spettacolo si è rivelato come una commistione creativa tra la tradizione teatrale francese e l’eredità culturale napoletana dei fratelli De Filippo. Attraverso sette quadri, un prologo e un epilogo, la pièce ha condotto il pubblico in un viaggio psicologico, fisico e temporale attraverso l’Europa del Seicento, un’epoca segnata da epidemie, conflitti e intuizioni. Bravissimi e applauditissimi Enzo Decaro e Nunzia Schino, attrice poliedrica e tanto amata dal pubblico.
Poi è stata la volta di “Sotto il cielo di Modugno”, ottavo appuntamento della Stagione Eventi musicali 2024/202- che vede l’attenta direzione artistica del Maestro Piero Romano – con l’Orchestra della Magna Grecia diretta magnificamente dal Maestro Valter Sivilotti, e la voce straordinaria di Mario Incudine, sicuramente uno degli artisti pugliesi più amati e più eclettici: uno spettacolo nello spettacolo con un travolgente e coinvolgente Mario Incudine che si è impadronito del palcoscenico ma anche della stessa platea. Con un ritmo crescente che non ha lasciato né vuoti, né spazi, l’artista siciliano ha regalato emozioni con brani popolari che vanno da “Amara terra mia”, “La donna riccia”, ad una interpretazione originale di “volare”, non dimenticando “Tu sì na’ cosa grande”.
Un lungo viaggio mediterraneo, sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, legate alla Sicilia, a una terra che lui ha dovuto e voluto adottare per seguire il famoso consiglio del grande Frank Sinatra: “Modugno, devi fingerti siciliano perché la Sicilia la conoscono tutti, e poi il dialetto è molto simile a quello pugliese. Fingiti siciliano e, vedrai, conquisterai il mondo!”.
E nello spettacolo abbiamo assistito alle aspirazioni di un uomo del Sud chiamato “Mimì”, una storia fatta di mille storie. Mario Incudine e Domenico Modugno ci hanno raccontato un mondo che cambia, che lotta, che sogna, che sfida convenzioni e stereotipi.