“La sua musica continua a contare perché la sua è musica pop sperimentale che pescava fuori dalla tradizione melodica italiana”
Dagli inizi della sua carriera alla sperimentazione musicale tra aneddoti, video di repertorio e reinterpretazioni con Gino Castaldo, Ernesto Assante e i Baustelle: ieri sera al Medimex Lucio Battisti è stato il protagonista del racconto ‘Lucio Battisti: il compleanno della grande canzone italiana’, andato in scena al teatro Fusco di Taranto. L’evento, che ha celebrato gli 80 anni di Battisti, rientrava nella rassegna Incontri e racconti della cornice del Medimex, in corso questa settimana fino a domani, 18 giugno.
Assante e Castaldo, in conversazione, hanno ripercorso i grandi successi dell’artista, analizzandone i testi, ricordando gli episodi della sua vita che hanno influenzato la sua arte, in particolare il suo rapporto con Mogol, autore di molti dei brani più noti di Lucio Battisti. Con un occhio anche alla parte più audace della sua musica, come la collaborazione con la Pfm: tutto quell’opera forse meno conosciuta della sua discografia ma che l’ha trascinato fuori dai canoni della canzone italiana degli anni ’70.
“La musica di Battisti continua a contare perché la sua è musica pop sperimentale che pescava fuori dalla tradizione melodica italiana”, ha raccontato Francesco Bianconi, frontman dei Baustelle, prima dell’esibizione che ha visto la band eseguire, oltre a due brani del loro ultimo album, Elvis, due cover di Lucio Battisti (“prima volta in assoluto per noi”, ha specificato Bianconi): Dolce di giorno e Se la mia pelle vuoi. (ANSA).
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