giovedì 1 Maggio 25

Asili nido, il Sud resta indietro. Nonostante il PNRR

Leggere la relazione dell’altro ieri del Centro studi di Banca d’Italia. Capire perchè il nostro Sud rischia, sempre più, di essere il Sud del Sud del Mondo. Non solo dell’Italia. Nel Mezzogiorno negato il diritto all’infanzia

Leggere l’ultima relazione del Centro Studi di Banca d’Italia e capire come, il Mezzogiorno, sia sempre più Sud del Sud del Mondo a voler utilizzare una suggestiva espressione di Luis Sepulveda. Non solo dell’Italia, come certe questioni immarcescibili, sempre identiche a se stesse, trascinate dal Risorgimento in poi, sino ai nostri giorni, vogliono lasciar credere. Si resta indietro, nonostante il PNRR. Si figura ultimi, nelle classifiche redatte, per quel che concerne l’erogazione dei servizi sociali, per le prestazioni ospedaliere, pur avendo a disposizione miliardi e miliardi di euro da spendere. Un esempio di quanto sosteniamo, pardon di quanto scritto nella relazione di Banca d’Italia, resa pubblica l’altro ieri, riguarda la costruzione di nuovi asili nido al Sud. Su una dotazione complessiva di 2,7 miliardi, fondi PNRR ripetiamo, ad un anno dalla scadenza del Piano Europeo, le Amministrazioni meridionali hanno speso appena il 20%. Costruito, cioè non costruito, asili nido così come ci viene richiesto dalle istituzioni comunitarie per colmare il gap con il resto del Paese.

Da Roma in giù, con il caso della Regione Sicilia a preoccupare maggiormente, solo il 30 % della popolazione infantile censita può usufruire di un asilo nido pubblico. Tutti gli altri bambini devono arrangiarsi. Negati di un diritto, riconosciuto dalla Costituzione, sin dai primi anni di vita. Discriminati perché nati nel posto sbagliato. Al Sud, perché al Nord, sempre la Banca d’Italia afferma come, le risorse a disposizione, siano state quasi del tutto utilizzate (e spese). Non i bambini, ma la nostra presunta classe dirigente, le consorterie burocratiche che popolano le Pubbliche Amministrazioni, la sinistra che sa solo salire sui carri del Gay pride, ormai estranea – e disinteressata – alla tutela dei diritti sociali, il governo che si fuma gli Spinelli (Altiero), andrebbero accompagnati mano nella mano negli Asili nido. Se solo si fosse provveduto a costruirli.

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