Non soddisfa le aspettative dei sindacati l’incontro di ieri sera con la delegazione governativa: Urso ha dichiarato che per riportare la produzione a 6 milioni di tonnellate ci vorranno almeno 7 mesi. Per il prestito ponte si attende l’ok dell’UE
Nelle prossime ore Ilva in amministrazione straordinaria verserà 150 milioni di euro nelle casse di Acciaierie d’Italia per la manutenzione e la messa in sicurezza degli impianti.
Questo uno dei punti cruciali emersi dal tavolo tecnico che si è svolto nella serata di ieri, a Palazzo Chigi, tra sindacati e la delegazione governativa, costituita dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in videocollegamento e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
È in corso, inoltre, una mappatura dettagliata di ciascuno stabilimento, il cui report verrà reso noto nella prima metà di aprile e restituirà la fotografia dello stato attuale degli impianti.
“È ciò di cui c’è bisogno perché vengano fatti interventi efficaci e quindi delle risorse che saranno necessarie per garantire la sicurezza e rilanciare la fabbrica dal punto di vista produttivo – è il commento di Franco Rizzo, dell’esecutivo confederale USB – Per il capitolo appalto, abbiamo auspicato una celere risoluzione per mettere i lavoratori nelle condizioni di tornare a lavoro, e per restituire serenità alle famiglie che da tre mesi attendono il versamento degli stipendi.
Infine, abbiamo presentato le nostre proposte, aggiornate, definite a costo zero, per i lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria, di Acciaierie d’Italia, e dell’appalto, chiedendo al Governo di calendarizzare un incontro per discutere delle stesse”.
Deluso Rocco Palombella, segretario nazionale della Uilm: “È stato un incontro di aggiornamento – ha dichiarato al termine della riunione – non abbiamo ottenuto quelle garanzie che noi volevamo, ossia capire quando si comincia a parlare del rientro dei lavoratori dalla cigs, quando si comincia a mettere mano alle manutenzioni, quando si cominciano a fare gli investimenti”.
“I 150 milioni non bastano e per lo sblocco dei 320 milioni i tempi sono troppo lunghi – ha detto Michele De Palma, segretario nazionale della FIOM CGIL – abbiamo chiesto al Governo di intervenire più rapidamente per mettere in sicurezza impianti e lavoratori”.
Per l’ok dell’UE al prestito ponte, infatti, servirà il piano industriale redatto dai commissari.
Infine, il ministro Urso ha dichiarato che per riportare la produzione a 6 milioni di tonnellate sarà necessario attendere almeno 7 mesi, in quanto sono indispensabili alcuni interventi sugli impianti: durante questo periodo, ovviamente, la produzione resterà su livelli bassi.
La Calderone ha dichiarato che l’obiettivo è quello di creare le condizioni per la continuità aziendale. Gli ammortizzatori sociali per tutti i lavori di Acciaierie d’Italia sono coperti per l’intero 2024. Per l’indotto, invece, restano misure specifiche tra cui la cig fino a dieci settimane, ma in caso di ulteriori esigenze il Governo è pronto a nuovi interventi.