“Agitare lo spauracchio del commissariamento lo riteniamo una grave mancanza di rispetto per i sacrifici che le nostre imprese hanno compiuto e continuano a compiere”
“Restiamo sconcertati di fronte all’ennesimo nulla di fatto e all’ennesimo rinvio della trattativa tra soci cui è legato il destino della grande fabbrica, delle imprese e dei lavoratori. Un nuovo rinvio che lascia prefigurare scenari allarmanti rispetto all’immediato futuro dello stabilimento siderurgico”. Lo afferma il presidente nazionale di Aigi, Fabio Greco, dopo il rinvio dell’assemblea di Acciaierie d’Italia.
“Eravamo fiduciosi e speravamo fossero solo fantasie giornalistiche quelle rilanciate oggi da un autorevole quotidiano nazionale. Ma, le distanze che si registrano ancora oggi tra parte pubblica e socio privato emerse dal rinvio al prossimo 11 dicembre dell’assemblea dei soci, ci preoccupano profondamente anche in virtù dell’ipotesi del commissariamento rilanciata oggi da ‘Il Giornale’. Un’ipotesi che riteniamo inaccettabile. – Sottolinea – Non si può pensare, ancora una volta, di giocare sulla pelle degli imprenditori che negli ultimi anni hanno mantenuto in piedi lo stabilimento ritenuto strategico per l’economia della intera nazione.
Abbiamo ribadito in diverse occasioni che per rilanciare lo stabilimento siderurgico serve un piano industriale che garantisca all’ex Ilva di tornare a produrre ed essere competitiva sui mercati. – Afferma Greco – Agitare anche in questa occasione lo spauracchio del commissariamento lo riteniamo una grave mancanza di rispetto per i sacrifici che le nostre imprese hanno compiuto e continuano a compiere per tentare di salvare il più importante baluardo dell’economia locale.
La nostra l’associazione, che raduna le aziende dell’indotto siderurgico, da mesi tenta invano di aprire la via del dialogo con il Governo centrale al fine di addivenire ad una soluzione che possa garantire la ripresa della produzione in chiave ecocompatibile e che salvaguardi le imprese, i lavoratori e l’intera economia del territorio.
“Una soluzione che tarda ad arrivare e che rischia di far sprofondare nel baratro l’indotto siderurgico e con esso tutto il circuito economico locale. La situazione è insostenibile. – Conclude il presidente nazionale di Aigi, Fabio Greco – Non si può pensare di arrivare ogni anno nel mese di dicembre, quando le imprese sono gravate da onerose scadenze fiscali e finanziarie, ad uno scaduto esigibile così importante. Ciò comporterà inevitabilmente delle conseguenze di cui non potremo essere ritenuti responsabili “.