Dal governatore di Puglia l’appello al Parlamento: “Attenzione Mittal ha gestito la fabbrica per anestetizzarla non per rilanciarla”
“L’articolo 7 sia rideterminato” e si eviti “che l’ampiezza della norma” rischi “di estendere l’area della non punibilita’ della norma” che ora, per come e’ scritta, “non individua i soggetti a cui si applica”. Serve invece “circoscrivere l’ambito della norma”. Lo ha dichiarato oggi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo sull’articolo 7 (“Disposizioni in materia di responsabilita’ penale”) del dl n. 2 del 2023 relativo a misure urgenti per i siti strategici nazionali. E’ il provvedimento meglio conosciuto come dl sull’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. Emiliano questa mattina e’ stato audito dalla commissione Industria del Senato.
A proposito del dl, Emiliano ha chiesto che “ci sia grande attenzione ai beni della vita e della salute dei cittadini, al diritto al lavoro, al ruolo delle rappresentanze, alla coerenza tra l’investimento enorme che lo Stato sta facendo su questi impianti e la sua resa economica e strategica”. “Mittal – ha aggiunto il governatore di Puglia – è considerato da noi il peggiore interlocutore, il peggiore dei soggetti e persino con un intervento pubblico, la governance rischia di rimanere fifty fifty”. Quindi “il Parlamento deve vigilare affinchè Mittal non la utilizzi per frenarne l’energia e consentire agli altri suoi stabilimenti di proseguire l’attività facendo fuori il suo principale concorrente, l’Ilva”. Per Emiliano “Mittal ha gestito la fabbrica per anestetizzarla e non per rilanciarla”. Il governatore, a proposito di alcune parti del decreto, si è detto anche d’accordo “sul ruolo commissario giudiziale nei casi in cui dovessero essere necessari il sequestro e le sanzioni interdittive”. Ha però osservato che si tratta di “un modello complesso e anche rischioso dal punto di vista costituzionale”, col funzionamento di impianti “anche di fronte a palesi violazioni di legge”. Emiliano ha manifestato preoccupazione “che questi casi possano coprire anche l’inidoneità strutturale degli impianti”, limitando la “potestà” dell’autorità giudiziaria quando invece “la garanzia alla salute e alla sicurezza del lavoro non va infranta assolutamente”.
Sull’accordo di programma per l’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, introdotto dal ministro Adolfo Urso, “siamo d’accordo” ma è uno strumento che “non deve escludere il sindacato pur essendo l’accordo di programma una prerogativa esclusiva di enti locali e Stato”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in audizione alla commissione Industria del Senato sul decreto legge n.2 del 2023 (impianti strategici nazionali tra cui l’ex Ilva). “Tenere fuori il sindacato – ha detto Emiliano – è un errore grave di natura politica, ma e’ anche una modalità che non consente al sindacato di esprimere pienamente il suo ruolo”. AGI