“Riguardo le offerte che sarebbero state presentate noi non abbiamo ricevuto nessun tipo di informazione. Quindi noi vorremmo che ci sia da subito un chiarimento da parte del la presidenza del Consiglio per spiegarci effettivamente cosa si vuole fare sul futuro dell’ex Ilva, se viene ritirato quel piano fallimentare”
“Noi siamo molto preoccupati perché dal Governo, dopo un mese dall’ultima riunione con la presentazione del cosiddetto Piano corto, c’è un silenzio assordante. Nel frattempo il contatore è partito, con la chiusura progressiva delle batterie coke e degli altri impianti, con una visibilità di pochi mesi, per poi arrivare, se non ci saranno novità o piani alternativi, alla fermata definitiva di tutti i siti dal primo marzo.” Lo ha affermato il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, intervenendo al programma di Radio Rai 1 “Sportello Italia”.
“Riguardo le offerte che sarebbero state presentate noi non abbiamo ricevuto nessun tipo di informazione. Quindi noi vorremmo che ci sia da subito un chiarimento da parte del la presidenza del Consiglio per spiegarci effettivamente cosa si vuole fare sul futuro dell’ex Ilva, se viene ritirato quel piano fallimentare”.
“Noi chiediamo una garanzia dello Stato, con una presenza concreta ed efficace, affinché controlli la realizzazione degli impegni che prenderà il futuro acquirente – sottolinea il leader Uilm – lo Stato non può defilarsi perché nessun privato potrà garantire investimenti ingenti per la decarbonizzazione, il risanamento ambientale e la piena salvaguardia occupazionale.
Lo Stato non deve sprecare risorse ma deve finalizzarle risorse a un obiettivo ben preciso, ovvero quello di salvare la produzione, salvare l’ambiente, salvare la salute, salvare comunità e l’occupazione in tutti gli stabilimenti” conclude.


