La ripartenza dell’impianto potrebbe contribuire ad aumentare la produzione e diminuire il numero del personale in cassa integrazione
Riparte l’Altoforno 2 dell’ex Ilva di Taranto, rimasto fermo per quasi 10 mesi, ovvero da luglio 2022.
Acciaierie d’Italia, durante gli ultimi incontri con i sindacati, aveva comunicato l’intenzione di riavviarlo al più presto.
Questa mattina, poi, l’annuncio delle fonti sindacali che ne comunicavano la ripartenza: “L’impianto sta colando la ghisa”
Al momento sono, quindi, tre gli impianti in marcia presso il siderurgico tarantino (oltre al 2, gli altiforni 1 e 4) e questo dovrebbe modificare il numero di personale interessato dalla cassa integrazione straordinaria, che AdI ha recentemente quantificato in circa 1.850 contro i 2.500 previsti come tetto massimo.
Poco prima della notizia della ripartenza dell’impianto la Uilm aveva protestato contro la richiesta di Acciaierie d’Italia di effettuare turni di lavoro più lunghi nel fine settimana, mentre ci sono lavoratori in cassa integrazione.
Resta ora da vedere se la rimessa in marcia di quest’impianto, che l’azienda aveva previsto per un trimestre, possa contribuire ad innalzare la produzione d’acciaio di Taranto, che AdI ha quantificato per il 2023 in 4 milioni di tonnellate.