Il sindaco di Taranto e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci: “Senza accordo di programma e decarbonizzazione, nessuna autorizzazione”
Con una nota inviata al ministro Gilberto Picchetto Fratin, titolare di Ambiente e Sicurezza Energetica, il sindaco del Comune di Taranto e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, ha fissato un principio chiaro rispetto al riesame dell’AIA: qualsiasi nuovo provvedimento autorizzativo dovrà essere vincolato alla riconversione dello stabilimento, mirata alla tutela della salute e alla salvaguardia dei processi industriali.
La missiva, inviata per conoscenza al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, prende le mosse dalla necessità di avviare al più presto il tavolo dell’accordo di programma che detti le linee, tra le altre cose, della graduale decarbonizzazione del siderurgico. Obiettivo sul quale non si è ancora registrato un riscontro da parte proprio del ministro Urso, nonostante le ripetute sollecitazioni degli enti guidati da Rinaldo Melucci, l’ultima inviata a fine maggio scorso.
“È palese – scrive Melucci – che il procedimento di riesame in corso non va assolutamente nell’ottica di contemperare le esigenze di riduzione del rischio sanitario conseguente ad un piano di riduzione sensibile delle emissioni inquinanti; ciò che invece è noto, è che il Gestore non è stato neanche in grado di completare nei termini originari le opere relative alle prescrizioni della vigente A.I.A., chiedendo e ottenendo rinvii che stridono con il percorso, non condiviso, così come individuato dal Governo nei vari Decreti susseguitisi nel tempo”.
Secondo il primo cittadino di Taranto “lo Stato nei momenti decisivi si è mostrato sordo alle istanze ed ai contributi scientifici, tecnici, amministrativi e politici della Comunità Jonica ed oggi si assiste alla reiterazione dello stato di fatto, alla ipotesi di riavvio di impianti oggi non in esercizio, alla perseverazione di uno squilibrio che ha visto e vede soccombere il diritto alla Salute in favore di interessi particolari e generali. Sulla scorta di tale orientamento, l’Amministrazione Comunale ha dato attuazione agli strumenti ordinamentali volti alla tutela ambientale del territorio e, con le due ordinanze contingibili e urgenti, rispettivamente del febbraio 2020 e del maggio 2023, ha intimato al gestore di individuare la fonte delle emissioni inquinanti e, in subordine, l’avvio delle procedure di spegnimento per scongiurare il danno sanitario”.
“Chiedo, pertanto – conclude il sindaco del capoluogo ionico – di voler dare seguito con la massima urgenza ad un percorso di concertazione e condivisione che, attraverso l’Accordo di Programma per Taranto, consenta di prevedere un avvio immediato della riconversione dello Stabilimento di Acciaierie d’Italia, a tutela della Salute dei Cittadini e della produzione industriale e di vincolare ad esso ogni nuovo ed ulteriore provvedimento autorizzativo”.