Secondo quanto riporta “Il Giornale”, il presidente di AdI, Franco Bernabè, si recherà domani a Londra per trattare de visu con gli Arcelor Mittal
Ore decisive per tentare un’ultima, disperata risoluzione della crisi che attanaglia l’ex Ilva di Taranto senza ricorrere all’amministrazione straordinaria.
Secondo quanto riportato questa mattina da “Il Giornale”, infatti, Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, si recherà domani a Londra, dove cercherà una trattativa de visu con gli Arcelor Mittal.
I rapporti tra il socio pubblico, Invitalia, e quello privato, costituito dal colosso franco-indiano, restano molto tesi: Invitalia ritiene sostanzialmente che Mittal stia bluffando e, sempre secondo quanto riferito da “Il Giornale”, avrebbe pronta la lettera da inviare al Ministero delle Imprese per chiedere l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria, se non ci sarà un ravvedimento entro le prossime 72 ore.
Resta fissato per lunedì 19 febbraio l’incontro tra la delegazione governativa e le sigle sindacali, cui verrà comunicato l’esito di questa intricata e lunga vicenda.
GLI ULTIMI SVILUPPI
Intanto, nella giornata di ieri, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato da Acciaierie d’Italia per la sospensione dell’ordinanza del Tar della Lombardia sulla fornitura di gas all’azienda da parte della Snam, rinviando la decisione definitiva alla pronuncia di merito da parte del Tar Lombardia.
Il Consiglio di Stato, il 18 gennaio scorso, aveva sospeso l’ordinanza del Tar della Lombardia sull’interruzione della fornitura di gas ad Acciaierie d’Italia da parte della Snam, evitando così che fosse interrotta la fornitura a causa dei mancati pagamenti.
Sempre ieri il presidente di AIGI, Fabio Greco, aveva scritto a nome dell’indotto al Tribunale di Milano, chiedendo che fosse scongiurata la strada dell’amministrazione straordinaria per il siderurgico tarantino: “Non ci sono i tempi nè le risorse – ha dichiarato Greco – si rischia il collasso dell’indotto ma anche della fabbrica”.
L’indotto da giorni è in protesta prima davanti alla portineria dello stabilimento e poi sotto la Prefettura di Taranto, chiedendo una risoluzione del braccio di ferro che contrappone Invitalia e Mittal: “Sarebbe l’unico modo per permettere alle aziende dell’appalto di salvarsi”, ha ribadito il presidente di AIGI.