Rizzo e Colautti: “Bisogna farlo in fretta per tenere insieme i due interessi principali: la salute e il lavoro”
“Lo dicevamo in tempi non sospetti, e ora è un coro unanime: Non ci sono alternative alla nazionalizzazione della fabbrica e bisogna farlo in fretta per tenere insieme i due interessi principali: la salute ed il lavoro.” Lo affermano in una nota Franco Rizzo e Sasha Colautti dell’Esecutivo Confederale Usb.
“Va letteralmente capovolto l’ordine delle priorità: prima di tutto a dover essere salvate, prima ancora dell’industria, sono le migliaia di famiglie che continuano a subire gli effetti di clamorosi errori commessi negli ultimi tredici anni sulla vicenda ex Ilva. – Sottolineano – Questo diremo a chiare lettere mercoledì 21 maggio a Palazzo Chigi.
Come avevamo anticipato, quella con Baku Steel rischia di diventare una trattativa al ribasso; del resto questo si evince dalle parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il Governo abbia quindi ora il coraggio di prendere le redini della questione, in tendenza tra l’altro con quello che sta accadendo anche in altri contesti, in Europa, ma anche di aprire una discussione sulle soluzioni che abbiamo proposto in favore dei lavoratori.
Giova ancora una volta ricordare quali sono i numeri di questa vertenza, – concludono Rizzo e Colautti – nella quale “ballano”, solo per lo stabilimento jonico, 10.300 dipendenti diretti, 1.500 cassintegrati Ilva in Amministrazione Straordinaria e 4.000 dell’appalto. Questo per dare una vaga idea di quelli che potrebbero essere gli effetti sul piano sociale di un ennesimo errore nella gestione di questa vertenza”.