I sindacati chiedono trasparenza nel processo di vendita e rivendica il ruolo dei lavoratori. Sul tavolo occupazione, decarbonizzazione e presenza dello Stato
La possibile vendita dell’ex Ilva a Baku Steel apre un nuovo capitolo nella complessa vicenda dell’acciaieria di Taranto, con i sindacati che chiedono di essere coinvolti attivamente nelle trattative. Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil, ha lanciato un chiaro messaggio al Governo e ai commissari straordinari: nessuna trattativa può procedere senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
“È fondamentale che quanto discusso nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi dell’11 marzo venga messo in pratica”, afferma Scarpa, sottolineando l’importanza di condividere i dettagli della proposta di Baku Steel e le strategie negoziali dei commissari. Il sindacato pone quattro punti irrinunciabili: garanzia della piena occupazione, decarbonizzazione degli impianti, mantenimento dell’integrità del gruppo e presenza pubblica dello Stato.
Il coordinatore della Fiom ricorda come le trattative segrete condotte dai precedenti governi abbiano mostrato tutti i loro limiti e ribadisce: “I lavoratori, che hanno contribuito a salvare l’azienda, devono essere protagonisti di questa discussione fin dall’inizio”.