Dal sindacato: “La struttura esternalizza il servizio di pulizia”
“La Fondazione Cittadella della Carità ha esternalizzato nei giorni scorsi il servizio di pulizia “licenziando” i lavoratori che fino ad oggi hanno svolto con dedizione e professionalità il servizio, questo è un duro smacco alle relazioni sindacali e alle intese raggiunte con le organizzazioni sindacali”. Questa la denuncia della segreteria provinciale FIALS Taranto che sottolinea alcune criticità affrontate dalla struttura d’accoglienza. “Dopo le gravi notizie diffuse a mezzo stampa sulla Cittadella della Carità, a seguito delle segnalazioni di un consigliere del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale, la FIALS ha richiesto un incontro urgente al Presidente, senza ricevere alcun riscontro. – precisa il sindacato facendo riferimento alla presunta attribuzione allo stesso Presidente di “uno stipendio di 7 mila euro al mese in violazione dello Statuto della Fondazione”.
Ora la FIALS ritorna sulla questione dei lavoratori di recente esautorati. “Nell’ultimo incontro sindacale si era condivisa l’opportunità di far utilizzare dalla nuova azienda lo stesso personale attualmente impiegato nel servizio al fine di garantire la tutela occupazionale, così come garantire la riassunzione del personale licenziato nei mesi scorsi dal servizio mensa, di cui vi è anche un accordo in ARPAL, ma purtroppo registriamo un improvviso cambio di rotta.- precisano – La Cittadella della Carità è l’unica Azienda della Provincia di Taranto che esternalizza il servizio di pulizia non garantendo la tutela occupazionale al personale impiegato nel servizio. In queste settimane anche una nota Casa di Cura e un Centro dialisi hanno avviato le procedure di esternalizzazione del servizio di pulizia, – aggiungono dal sindacato – ma hanno garantito la tutela occupazionale e salariale di questo personale”
“Un atto dovuto”, secondo la FIALS ma non condiviso dai vertici della CIttadella “che hanno invece deciso di far perdere il posto di lavoro a 6 lavoratori che da 24 mesi erano impegnati attivamente nel servizio”.