“È stata l’occasione per portare all’attenzione delle istituzioni e dell’ente appaltante il costante peggioramento delle condizioni di lavoro”
“L’incontro, presieduto dal Prefetto di Taranto dott.ssa Dessì, e convocato all’esito degli scioperi delle lavoratrici e dei lavoratori di Network Contacts contro i tagli al salario e ai diritti perpetrati ai loro danni in questi mesi, ha visto la partecipazione del Responsabile Affari istituzionali di Enel, dott. Di Giovine, il direttore generale di Network Contacts, Giulio Saitti e dei rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali”. Così in una nota gli esponenti della sigla sindacale Usb Taranto.
“Il tavolo, per quanto ci riguarda, è stato occasione per portare all’attenzione delle Istituzioni e della stazione appaltante la situazione di costante peggioramento delle condizioni di lavoro imposte da Network Contacts dal suo arrivo a Taranto, fatto di violazioni del contratto nazionale e della legge in materia di retribuzione e diritto a conciliare lavoro e vita familiare, richiamando in particolare il committente, partecipato dallo Stato, alle sue responsabilità sociali e giuridiche, nonché alla necessaria attenzione per arginare pratiche di competizione al ribasso e concorrenza sleale quali quelle attuate da un’azienda che, peraltro, non ha esitato a dichiarare una procedura di licenziamento per circa 300 lavoratori della sede di Molfetta, dopo aver richiesto loro rinunce e sacrifici per anni. – Affermano – In questo quadro, abbiamo tuttavia registrato, purtroppo, da parte del committente Enel un approccio puramente legale, fondato esclusivamente sull’attenzione al rispetto del contratto d’appalto con il suo fornitore e finalizzato, di fatto, a chiamarsi fuori da qualunque responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di Taranto, ribadendo solo la propria obbligazione in solido di fronte a violazioni accertate in sede giudiziale.
Più sfacciata la posizione di Network Contacts che ha negato ogni addebito, dichiarando anzi di applicare integralmente leggi e contratti e accusando il sindacato e i lavoratori di attuare iniziative di sciopero illegittime.
Concludono gli esponenti Usb. “Nonostante la mancata concretezza dell’incontro odierno nella risoluzione delle violazioni denunciate, resta la dimostrazione della capacità delle lavoratrici e dei lavoratori di aver messo intorno allo stesso tavolo istituzioni, committenza, fornitore e sindacati in un confronto che rappresenta un importante precedente per le rivendicazioni sulla precarietà del sistema degli appalti e dei call center in particolare che metteremo a frutto proseguendo con la mobilitazione e con l’avvio di nuove iniziative anche su altri fronti”.