Il direttore europeo Narendra Kumar Misra illustra la strategia di acquisizione e i progetti di decarbonizzazione. Focus su Taranto e sinergie con gli impianti in Oman
La società Jindal Steel International (Jsi) ha manifestato un forte interesse strategico per l’acquisizione delle Acciaierie d’Italia. Narendra Kumar Misra, direttore per le operazioni europee di JSI, una delle tre società che hanno presentato un’offerta totalitaria, ha illustrato la visione del gruppo in un’intervista a Il Sole 24 Ore.
“Il nostro interesse per l’acquisizione delle Acciaierie d’Italia si basa su solide ragioni strategiche ed economiche. Jindal e AdI offrono straordinarie sinergie, e AdI rappresenta un’opportunità fondamentale per integrare i nostri investimenti in DRI a basse emissioni di CO2 in Oman, consolidando la nostra presenza nel mercato europeo”, ha dichiarato Misra.
Il dirigente aziendale ha poi evidenziato i progetti in corso del gruppo in Oman, specificando che gli impianti DRI Green Hydrogen Ready in costruzione a Duqm saranno strategicamente posizionati per servire lo stabilimento di Taranto.
Capacità produttiva e integrazione di risorse
“Con una capacità produttiva annuale di 5 milioni di tonnellate, sarà in grado di supportare la produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio a basse emissioni, grazie all’integrazione di un ulteriore impianto DRI a Taranto e all’impiego di rottame aggiuntivo”, ha precisato.
Il piano industriale presentato da JSI prevede una completa integrazione delle risorse del gruppo. “Proponiamo una completa integrazione a monte del sito di Taranto grazie alle nostre miniere in Camerun, Mozambico e India. Questo permetterà di garantire un approvvigionamento diretto delle materie prime”, ha spiegato Misra.
Gli investimenti previsti superano i due miliardi di euro, con un focus particolare sulla modernizzazione e decarbonizzazione degli impianti. “Un elemento cruciale di questa trasformazione è rappresentato dalla graduale dismissione degli altoforni entro il 2030, che saranno sostituiti dall’installazione di due forni ad arco elettrico”, ha sottolineato il direttore.
Specializzazioni a Novi Ligure e Genova
Particolare attenzione è stata dedicata anche al futuro degli stabilimenti di Novi Ligure e Genova, che giocheranno un ruolo chiave nella strategia del gruppo. Misra ha delineato le specializzazioni previste: “Novi Ligure si specializzerà nella produzione di coils laminati a freddo, coils zincati a caldo, e lastre e coils tagliati, mentre Genova si concentrerà su coils decapati a caldo, banda stagnata e acciaio senza stagno.”
“Taranto sarà il cuore delle nostre operazioni di acciaio a basse emissioni, con due forni elettrici ad arco da 3 milioni di tonnellate all’anno, alimentati da DRI prodotto dal nostro gruppo, con una dipendenza minima dai rottami, la cui disponibilità è fortemente limitata in tutta Europa”, conclude Misra.


