E’ partito, con la firma del decreto da parte del presidente Emiliano, il conto alla rovescia per la nuova Camera di Commercio di Taranto e Brindisi. Il saggio di Roland Barthes
E’ partito il conto alla rovescia per la nomina del nuovo presidente – e relativo Consiglio – della Camera di Commercio di Taranto e Brindisi. Nella giornata di ieri, il governatore Emiliano ha firmato il decreto che avvia le procedure di elezione dei nuovi organismi dirigenti. Le associazioni di categoria, adesso, avranno trenta giorni di tempo per indicare i propri delegati che siederanno nel futuro Consiglio camerale. La novità delle ultime ore è il riconoscimento di un seggio aggiuntivo per la Confcommercio di Taranto nel prossimo board dell’ente di Viale Virgilio. Chi succederà all’attuale commissario, Gianfranco Chiarelli? Difficile poterlo dire. Alla luce, anche, dei nuovi equilibri che dovranno tenere conto della legge di riforma e dei destini di Taranto e Brindisi costretti a viaggiare insieme, procedere all’unisono. Cesareo vuole fare il presidente (sarebbe la prima volta per chi non rappresenta alcuna associazione datoriale). Lazzaro, e il mondo dell’agricoltura – che pretende un ruolo di comando per un proprio esponente dopo decenni di guida della Camera di Commercio da parte di altre categorie –, anche. I commercianti hanno un accordo con gli industriali. Dalle parti di Palazzo di Città, almeno formalmente, si tace. Tra l’ormai certo commissariamento dei Giochi del Mediterraneo e la crisi economica e di idee all’Amiu (pardon, Kyma Ambiente) hanno altro a cui pensare. A Bari ricevono delegazioni di questuanti un giorno sì e l’altro pure. La Camera bianca, come l’avrebbe chiamata Roland Barthes, è una Camera di Commercio che ricorda una foto smorta. Senz’anima. Trasfigurata da un arrivismo personale senza senso e senno. Roba da far invidia alla peggiore politica di questi anni.