Fonti sindacali riferiscono ad AGI che sta per essere fermata la batteria 7 delle cokerie, la Uilm chiede incontro urgentissimo all’azienda. Intanto l’esperto chiamato a comporre la crisi tra i due soci di Acciaierie d’Italia avverte: “Le casse aziendali sono vuote, non possono garantire continuità aziendale nemmeno per febbraio”
Prosegue la frenata dello stabilimento di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, a Taranto.
Oggi fonti sindacali dichiarano all’AGI che sta per essere fermata la batteria n. 7 delle cokerie, impianti che alimentano col carbon coke gli altiforni, peraltro scesi da tre operativi a uno solo, il n. 4.
La Uilm ha chiesto già un incontro “urgentissimo” all’azienda.
Intanto, sono ore cruciali per capire l’evoluzione della partita dell’amministrazione straordinaria per Acciaierie dopo i due recenti decreti legge del Governo.
Acciaierie ha incassato il rigetto, da parte del tribunale di Milano, dell’istanza con cui la societa’ ha provato a vietare a Invitalia di chiedere al ministero delle Imprese l’amministrazione straordinaria, nonchè a sollevare l’incostituzionalità del decreto legge di gennaio 2023, quello che ha posto le basi per il ricorso all’amministrazione straordinaria stessa.
Inoltre, l’esperto indipendente incaricato dalla Camera di commercio di Milano, Cesare Giuseppe Meroni, ha scritto al tribunale di Milano, affermando che la composizione negoziata della crisi, strada che Acciaierie voleva battere in alternativa all’amministrazione straordinaria, non ha chance di riuscita.
L’esperto, nella sua relazione al giudice designato Francesco Pipicelli, ha detto che AdI non ha “una disponibilità di cassa nemmeno sufficiente ad assicurare la continuità aziendale per il solo mese di febbraio”.
Parole che contraddicono quanto dichiarato ieri dall’ad di AdI, Lucia Morselli, che aveva cercato di persuadere gli operai dell’indotto – le cui imprese sono ferme da diversi giorni in quanto non pagate da Acciaierie – a tornare al lavoro assicurando: “Non lo vogliamo chiudere, ma per non chiuderlo, dobbiamo essere tutti dalla stessa parte”.
AGI