L’allarme lanciato dall’Istat: cresciuta di circa due punti la leva fiscale (42,6%). A fronte di servizi erogati dallo Stato sempre più scadenti
“Alleggerire la pressione fiscale per liberare risorse e investimenti del mondo produttivo”. A chiederlo è il presidente di Confapi Puglia, Carlo Martino. Secondo l’ultima indagine dell’Istat il fisco italiano è quello che, in Europa, pesa di più. Con un riferimento numerico pari al 42,6%. Cresciuto di oltre un punto percentuale negli ultimi due anni. “Una situazione insostenibile – denuncia Martino – . Va bene pagare le tasse, combattere l’evasione. Non va bene erodere i redditi e trasformare lo Stato in socio occulto, al 50%, dei nostri guadagni”.
Sempre l’Istat, nella sua fotografia del Paese, denuncia un arretramento dei servizi pubblici a fronte, ripetiamo, di un prelievo fiscale cresciuto ulteriormente nell’ultimo biennio. “Questo secondo aspetto – argomenta il numero uno delle piccole e medie imprese pugliesi – è l’altro tema critico riferibile alla nostra finanza pubblica. E alla cosiddetta politica di bilancio. I regimi socialisti, da dottrina, prelevano molto dalle tasche dei contribuenti e, al tempo stesso, organizzano e offrono servizi efficienti. Noi, invece, società affine al libero mercato, preleviamo tanto, troppo, senza offrire adeguata attenzione ai contribuenti. Servirebbe attuare una riforma fiscale serie; una riforma preannunciata da diversi anni, ma mai realizzata”.