Verrà nominato giovedi 29 febbraio il nuovo presidente della Camera di Commercio di Taranto e Brindisi. Vincenzo Cesareo, ex numero uno della Confindustria jonica, subentrerà al commissario Chiarelli. E’ l’industria ancora una volta, con un suo rappresentante, come da tradizione, non farà toccare palla ad altri comparti produttivi. Lunga vita alla transizione ecologica e alla modernità tecnologica
E’ stato un parto lungo, una gravidanza complicata. Extrabellerina più che extrauterina. Una gestazione, insomma, a dir poco laboriosa. Durata più dei canonici nove mesi. Si è dovuto, alla fine, ricorrere al taglio cesareo pur di far nascere la nuova creatura. Cioè: il prossimo presidente della Camera di Commercio di Taranto e Brindisi. Dopo la firma del decreto da parte del governatore Emiliano, l’attribuzione dei seggi alle diverse associazioni di categoria, dopo i tanti ricorsi e controricorsi che hanno investito la giustizia amministrativa negli ultimi due anni, dopo gli apparentamenti che hanno ricordato – e ricordano – pratiche da Prima Repubblica e logiche partitocratiche, finalmente il Consiglio camerale potrà essere insediato giovedì 29 febbraio. In quell’occasione, con la complicità dell’ostetrica, una nuova vecchia era vedrà la luce. Il mondo si riscoprirà diverso. Più bello. Più colorato. Più giusto e libero. E Vincenzo Cesareo, ex numero uno della Confindustria tarantina ai tempi del primi 150 milioni di euro bidonati dallo Stato italiano alle imprese dell’indotto Ilva, Ceo di Comes, società sanzionata dall’Antitrust assieme ad altre 13 aziende tarantine per presunto cartello orizzontale avente ad oggetto il condizionamento di una serie di procedure di gara pubbliche in Arsenale, potrà coronare il sogno di sempre. Subentrare al commissario Chiarelli nella tolda di comando dell’ente di Viale Virgilio. E l’industria, ancora una volta, dopo i due mandati del Cavaliere Sportelli, avrà la meglio su altri comparti del nostro sistema produttivo: il commercio, l’agricoltura, l’artigianato.
Scelta singolare, questa, se si considera la vicenda economica delle due città. Il modello di sviluppo novecentesco da cambiare, ormai fuori dalla Storia, perseguito da Taranto e Brindisi in egual misura. In questo lembo di Puglia, con molta probabilità, la sostenibilità e le nuove sfide legate all’ecologismo, la rivoluzione tecnologica, la modernità, la diversificazione intelligente e persuasiva, rappresentano miraggi impossibilitati a concretizzarsi. Parto Cesareo. Sostantivo o aggettivo, cambia poco.