Lo ha affermato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy durante il convegno per celebrare gli ottant’anni della Confindustria Taranto
“La più grande sfida industriale italiana l’abbiamo affrontata in pochi mesi”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a proposito dell’evoluzione del complesso dossier dell’ex Ilva, in un contributo video diffuso oggi durante il convegno per celebrare gli 80 anni della nascita di Confindustria Taranto. Evento che si è svolto nella Sala della Regina della Camera dei Deputati.
Urso, spiega l’associazione degli industriali, ha indicato “un anno complessivo per l’apertura e la definizione della complessa vicenda. A marzo scorso l’apertura dell’amministrazione straordinaria, a marzo 25 l”avvio della ‘nuova’ acciaieria, con un nuovo management e un nuovo piano Industriale”. Nel corso del convegno, riferisce ancora l’associazione, “si sono avvicendati molteplici interventi all’insegna della trasformazione ambientale e contestualmente di quella sociale”.
“Un processo già in atto – ha sottolineato il presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma – se partiamo proprio dalle nostre aziende e dalla loro straordinaria capacità di trasformarsi e di diversificare. Questa nostra importante ricorrenza celebrata nella capitale è emblematica della centralità che questo territorio vuole affermare rispetto al Sistema Paese, ribadendo ancora una volta la sua vocazione a diventare hub ambientale, laboratorio di best practices e quindi città ancora una volta pioniera del cambiamento”.
Chiaro, secondo Confindustria Taranto, il riferimento “all’acciaio, ma anche ad altri importanti trasformazioni che attengono i settori del porto, sempre più aperto e polifunzionale oltre che sostenibile, dell’aerospazio, dell’eolico e, appunto, del tessuto imprenditoriale”. Ad aprire i lavori è stata la segretaria di presidenza della Camera dei Deputati, Annarita Patriarca. Hanno fatto seguito, fra gli altri, gli interventi dei viceministri all’Ambiente e alla Giustizia Vannia Gava e Francesco Paolo Sisto. (ANSA).