Attenta Elly, Decaro è te che ha puntato. No Emiliano. No Vendola. Figli che odiano i genitori. Le prossime Regionali come una tragedia di Sofocle
Oggi la presidenza della Puglia, domani la segreteria nazionale del Pd, dopodomani chissà cos’altro. Le candidature che iniziano con i veti, con la libertà rivendicata per se stessi e negata a tutti gli altri, i ricatti accompagnati da un fare vittimistico, da sfigato di successo, traguardano obiettivi altri. In politica il bersaglio non è mai quello enunciato. Quello palese. Tratteggiato nelle interviste ai giornali. Confezionato dalle agenzie di comunicazione. Ad Elly Schlein, no a Michele Emiliano, no a Nichi Vendola, Antonio Decaro guarda con interesse celato. E’ lei che ha puntato. Per provare a scalzarla dalla segreteria del partito. Magari assieme al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che in molti considerano il vero candidato premier per il centrosinistra alle prossime Politiche.
Le Regionali di novembre, tutta questa infinita telenovela sudamericana in salsa barese, rappresentano una tappa di avvicinamento al proposito vero. All’ultimo tornante di sinistra prima del rettilineo. Anche la presidenza della Commissione Ambiente in Europa, i 500 mila voti di preferenza conseguiti soltanto un anno fa, sono serviti come trampolino di lancio per tornare in Italia. A Roma più che nell’amata Bari. Nella tolda di comando in via Sant’Andrea delle Fratte. Lo hanno capito tutti tranne Ella, ovvero Elly, cioè Schlein. La quale, venerdì prossimo, nelle festa pugliese del Pd a Bisceglie, incoronerà non il successore di Michele Emiliano ma il suo subentrante. E dopo il padre si consumerà, in ossequio alla tragedia di Sofocle, anche l’omicidio politico della madre. Figli che odiano i genitori. Qualcuno avvisi il segretario Democratico: in Puglia vogliono attirarla in una trappola.


