Il capoluogo jonico come la Napoli di Achille Lauro? Le similitudini ci sono tutte. Il film denuncia di Francesco Rosi e la nuova calata dei barbari. I soldi sono pubblici, ma i profitti riguardano i privati. Bello così. Facile così. Evviva la razza padrona
Taranto è città povera che può rendere ricchi. I furbi. I ben introdotti. Chi sa vendere come sogno una pratica appena abbozzata. E’ l’epilogo – o il prologo – di tutte le realtà che difettano nel ritrovare una propria, precisa identità. Di quelle municipalità sospese lungo il crinale di un futuro ancora impigliato nel presente. Tutte le città con deficit pubblici, prestano il fianco ad interessi privati. Particolaristici. Di una parte esigua, limitata rispetto all’intero. Nella pellicola di Francesco Rosi, “Le mani sulla città”, Eduardo Nottola, spregiudicato costruttore edile afferma: “Il denaro non è un’automobile, che la tieni ferma in un garage: è come un cavallo, deve mangiare tutti i giorni”.
Speculazione, commistioni tra politica ed economia, arroganti imbonitori determinano queste pratiche monopolistiche. Di soldi che chiamano soldi. Con concentrazione di potere economico nelle mani dei soliti noti. La nuova razza padrona; l’imprenditoria che, senza cacciare un centesimo dalle proprie tasche, vede aumentare i capitali. Le risorse sono pubbliche, ma a gestirle sono i privati. Facile così. Bello così. Se queste sono le premesse, se i rischi sono sempre degli altri e i possibili guadagni riguardano sempre quegli altri ancora, le città si svendono. Si appaltano. Cedono quote consistenti di sovranità. Chiudono.
Taranto come la Napoli di Achille Lauro? Le similitudini ci sono tutte. Nella città campana bisognava accompagnare il boom economico dei primi anni ’50 del secolo scorso. In quella pugliese il denaro per la conversione ecologica, la gestione degli impianti sportivi quando i Giochi del Mediterraneo si saranno conclusi, i servizi da garantire per il nuovo Ospedale San Cataldo, il più grande di Puglia, le commesse di lavoro al Porto, solleticano fantasie incontinenti. La calata dei (nuovi) barbari è solo agli inizi. A Taranto si può. Incunearsi nella sua povertà ricca non è così difficile. E’ sufficiente far divertire la popolazione residente con qualche passatempo. Panem et circenses.


