sabato 27 Luglio 24

Mancano sempre 150 milioni di euro

Che si tratti del nuovo ospedale San Cataldo o dei Giochi del Mediterraneo, cambia poco. Quasi niente. Rincorriamo cifre (economiche) non avendo cifra (progettuale). E tagliamo nastri che, al pari degli istanti eterni, aprono porte sul niente

Pur avendo tutto, manca sempre qualcosa a Taranto. La parola attesa invano, mai più pronunciata. La chiusura di un ragionamento. La definizione di un accordo. Il mantenimento di un impegno. Il finanziamento che c’era e che non c’è più. O, forse, non c’è mai stato. Tra sogno e realtà, ballano sul Titanic della nostra improvvisazione 150 milioni di euro. Che diventano 300 se replichiamo gli obiettivi. Dilatiamo le occasioni. Non ci sono i 300 milioni per completare il nuovo ospedale San Cataldo. E poter organizzare i Giochi del Mediterraneo nel 2026. Milione più, milione meno. Rincorriamo cifre (economiche) non avendo cifra (progettuale). Ci vendiamo successi prim’ancora di averli conseguiti. Tagliamo nastri che preannunciano il vuoto. L’attimo eterno del forse. Del quasi. Del vediamo. Poveri noi come ci siamo ridotti. Dicono che sia colpa della disinformazione, quando la disinformazione che pure esiste, che sbiadisce invece che colorare l’immagine riflessa di noi stessi, che adultera le opinioni spacciandoli per fatti, in questo caso non c’entri nulla. C’entra invece, eccome se c’entra, il nanismo istituzionale della nostra classe dirigente. Gli studi precari. Le letture non pervenute. Gli impegni volati via. Politici. Imprenditori. Sindacalisti. Burocrati, con o senza il sistema delle spoglie. Giornalisti Collettivi. Quando alla dittatura della competenza preferisci la faccia tosta della mediocrità, non per un anno o due, ma per interi decenni, l’epilogo non può che essere di questa natura. Non esiste epilogo perché il prologo era già andato a male. E il prima si conosceva essere peggio del dopo da tempo. Mancano sempre 150 milioni. Che poi diventano 300. Le cifre che non hanno cifra.

 

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