martedì 22 Ottobre 24

Tu chiamale se vuoi e-mozioni di sfiducia

Darsi appuntamento nel luogo sbagliato per fare la cosa giusta. I partiti e i consiglieri comunali, che si sono accodati al documento redatto da Abbate e Battista, rischiano di consumarsi e consumare un ingenuo errore politico. Melucci ringrazia e porta a casa. Neanche il duo Battisti-Mogol troverebbe le parole giuste per descrivere la dinamica inerzia locale

Una rinuncia inseguendo la sfiducia. La mozione attraverso cui staccare la spina al sindaco di Taranto in Consiglio comunale, con lo scorrere dei giorni, rischia di rivelarsi un ingenuo errore politico. La finta soluzione, pasticciata e umorale, finanche populista, ad un problema reale. Un’ e-mozione di sfiducia senza alcuna mozione, insomma. L’equivoco è a monte; a valle, poi, come sovente accade in questi casi, troverà riparo il nulla di fatto. L’inerzia cacofonica. L’ideologia del “tengo famiglia”.

A monte, dicevamo, perché si è scelto il luogo sbagliato dove consumare il delitto (politico) perfetto. Melucci andrebbe sfiduciato, e mandato a casa, se realmente si volesse sfiduciarlo e mandarlo anzitempo a casa, dandosi appuntamento nell’ufficio di un notaio più che in un’assemblea legislativa. Per raccolta di firme e non per alzata di mano. Farlo subito poi, domattina ove possibile, senza dover aspettare i trenta giorni fissati dal regolamento comunale perché si discuta dell’argomento. E’ come se due amanti, abituati a consumare i loro incontri lontani da sguardi indiscreti, decidessero di darsi appuntamento davanti a casa del marito di lei – o della moglie di lui.

I partiti e i consiglieri comunali, accodandosi al documento redatto da Abbate e Battista, hanno deciso di comportarsi alla stregua dei due improvvidi amanti. Perché? Semplice: perché dei tredici firmatari la mozione che approderà in Aula, non sono più di tre – quattro consiglieri al massimo – a voler realmente tornare al voto. Si tratti di calcoli ottimistici, effettuati per eccesso, chiaramente. Tutti gli altri stanno recitando una parte, si affidano agli enunciati di principio mancando l’azione decisiva. Il colpo che affonda. Il passo risolutore. Melucci ha una maggioranza molto più ampia dei diciasette, diciotto consiglieri equiparabili all’attuale perimetro di governo. La sua maggioranza pesca a piene mani nelle opposizioni: quelle di ieri, quelle di oggi. Una sorta di monocolore delle contraddizioni. Tu chiamale se vuoi e-mozioni di sfiducia.

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