sabato 14 Dicembre 24

Cimitero Mediterraneo

I dati forniti dall’Agenzia Frontex indicano in 2060 i morti nel solo mese di luglio. Una carneficina della nostra ipocrisia perbenista. Quanto siamo lontani dal pensiero di Fernand Braudel sul Mare nostrum

Morti. Tanti morti. Per la precisione 2060 soltanto nel mese di luglio. Il Mediterraneo, insomma, somiglia sempre più ad un cimitero galleggiante. Al mare dove perdere la vita per cercarne una nuova di vita. I dati forniti dall’agenzia Frontex sono agghiaccianti. Perentori. E lasciano poco spazio a speculazioni e acrobazie del pensiero. Il Mediterraneo centrale rimane la rotta più attiva verso l’Ue quest’anno, con oltre 89.000 rilevamenti segnalati dalle autorità nazionali nei primi sette mesi del 2023. Si tratta del totale più alto dal 2017. La recrudescenza del fenomeno ha ragioni diverse. L’instabilità dei regimi politici nei Paesi del Nord Africa, gli interessi della criminalità organizzata per quel che concerne la tratta degli esseri umani, poco combattuti dalle autorità governative, una politica migratoria da parte dell’Europa a dir poco inefficace. Che cos’è il Mediterraneo?, si chiedeva Fernand Braudel. “È mille cose al tempo stesso. Non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi. Non un mare ma una successione di mari. Non una civiltà ma una moltitudine di civiltà ammassate l’una all’altra. Il Mediterraneo è un crocevia antico. Da millenni tutto è confluito verso questo mare, scompigliando e arricchendo la sua storia”. Difficile per il grande storico francese immaginare cosa ne sarebbe stato del Mare nostrum…

Articoli Correlati

L’ultimo riformista

In questi giorni ricorrono i quarant'anni dalla scomparsa di Riccardo Lombardi, l'ingegnere del socialismo italiano. Le riforme di struttura, il rapporto con il Pci,...

Anatomia energetica

La transizione ecologica passa dal Mediterraneo, si concretizza nel Mezzogiorno. Breve considerazioni a margine della lettura dell'ultimo Rapporto Svimez La transizione energetica passa dal...