La rimozione di Alessandro Basta dall’incarico di presidente della Protezione Civile di Taranto ha provocato l’immediata reazione dell’opposizione: “Massima solidarietà a chi ha profuso notevole impegno per la comunità”
“È chiaro che a Taranto o si fa come ordina Melucci o non si va avanti. La stessa cosa avrebbe voluto fare il Sindaco con il rimpasto di giunta o con l’ingresso di Italia Viva in maggioranza, ma non ne ha avuto la forza. In compenso lo ha fatto con Basta”.

Duro il commento dl coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Dario Iaia, a seguito della notizia della rimozione di Alessandro Basta dall’incarico di presidente della Protezione Civile di Taranto.
Nei giorni scorsi Basta aveva scritto al Prefetto jonico Demetrio Martino, chiedendo l’intervento dell’Esercito, denunciando nella missiva “preoccupanti problemi di natura socio sanitaria”.
“Nel frattempo – continua Iaia – la città continua ad essere sporca, con una differenziata bloccata al 24%, con dati sulla disoccupazione che fanno paura, ma intanto Melucci persiste nello spendere milioni di euro per manifestazioni propagandistiche che poco o nulla lasciano al territorio. Noi esprimiamo massima solidarietà nei confronti del collega Avv. Basta, il quale ha guidato la protezione civile in questi anni in maniera esemplare. Alessandro vai avanti! “.

Immediata anche la reazione dei consiglieri comunali d’opposizione di Taranto Massimiliano Di Cuia (Forza Italia), Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano (Fratelli d’Italia ) e Francesco Battista (Lega): “Apprendiamo con stupore – affermano in una nota congiuta – della revoca dell’incarico di Responsabile del Gruppo di Protezione Civile del Comune di Taranto che il sindaco aveva conferito circa due anni fa all’avv. Basta, reo di aver denunciato al Prefetto lo stato di degrado in cui versa la città.

“Nessuno può negare – scrivono i consiglieri d’opposizione – l’impegno che Basta ha profuso al servizio della comunità tarantina, impegno che evidentemente non è stato adeguatamente valutato proprio da chi lo ha nominato. Le motivazioni addotte nel decreto di revoca sono tanto deboli quanti pretestuose e potranno essere agevolmente smontate dinanzi alla magistratura amministrativa. Dal punto di vista politico trova conferma la preoccupazione che più volte abbiamo espresso in merito allo stato di assoluta confusione che regna a Palazzo di Città, dove ormai tutto è mero contorno di un uomo solo al comando allergico al confronto ed alla discussione anche con chi gli è più vicino”.
“Restano sullo sfondo – si legge a conclusione della nota congiunta – i tanti nodi irrisolti, dai Giochi del Mediterraneo allo stato di degrado in cui versa la città, di cui il sindaco farebbe bene ad occuparsi prima che il tempo scada e la città subisca danni irreversibili”.