venerdì 2 Maggio 25

Alfabeto Morse(lli)

Meloni vorrebbe promuovere la manager modenese in un posto di comando tra le più importanti aziende pubbliche italiane. Con l’ex Ilva abbandonata al proprio destino. In una sorta di riedizione moderna del mito di Sisifo

Una donna per le cinque sorelle italiane. Le imprese pubbliche più importanti. Quelle partecipate dallo Stato. Quelle di un’Italia che ancora vince e domina i mercati. Prese a modello oltre i confini nazionali. Eni. Enel. Leonardo. Poste. Terna. La premier Meloni dovrà nominare, nei prossimi giorni, i nuovi vertici aziendali. Aumentare le quote rose, attualmente ai livelli più bassi d’Europa, tra manager e amministratori delegati. Per un posto al sole starebbe pensando all’attuale amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli. A rilevarlo è l’edizione odierna di affaritaliani.it.  Il sodalizio tra le due sarebbe molto forte: si stimano, si rispettano, si sentono spesso a causa della fabbrica tarantina e dei suoi destini incerti. E poi, l’inquilina di palazzo Chigi sa molto bene che il tempo in riva allo jonio, per la dirigente con un passato nell’industria dell’intrattenimento televisivo, è scaduto da tempo. Meglio trovarle un’altra sistemazione. Farle cambiare aria (quella di Taranto, come si sa, è pessima…). Troppo ruvida. Poco incline al dialogo. Carente sotto il punto di vista della comunicazione (l’esperienza a Telepiù le è valsa a poco). Una tagliatrice di testa capitata in un luogo da sempre alle prese con forti – e paralizzanti – mal di testa. A tratti acefalo. Una promozione che sa di bocciatura? O una bocciatura che sa di promozione? Cambia poco. Saranno contenti i sindacati. Non si strapperanno i capelli dalle parti di Confindustria. Resteranno impassibili a Palazzo di Città. Comunque dovesse andare a finire non cambierebbe nulla. L’ex Ilva è come il mito di Sisifo. E’ stato Camus ad insegnarcelo: non si può sfuggire al proprio fardello. Quando sembra di essersene allontanati, ti raggiunge per agguantarti.

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