giovedì 1 Maggio 25

All’ultimo Quarto, Guglielmi ritira la propria candidatura a sindaco

di Angelo Nasuto

Fine di un’epoca, e di un esperimento civico che a Massafra portò Fabrizio Quarto a divenire primo cittadino. La sinistra rischia di non essere più rappresentata nel prossimo Consiglio comunale

Una debacle politico-amministrativa senza precedenti. È quella del gruppo radunato intorno all’ex sindaco Fabrizio Quarto, i cosiddetti “quartiani”, che pochi mesi prima delle elezioni amministrative di Massafra si sono liquefatti come neve al sole. L’ultima notizia che conferma questa resa incondizionata è quella dell’ex assessore ai Servizi Sociali Maria Rosaria Guglielmi, che da notizia fresca di questa mattina con un precisa e personale nota ha comunicato ufficialmente il suo definitivo passo indietro, dopo che per mesi sapevamo quasi con certezza della sua candidatura a sindaco.

Ma come mai questa decisione ingloriosa, ma saggia e consapevole? La storia politica dell’ex esponente dell’amministrazione Quarto è quella di un movimento civico che ha voluto fare la parte del leone per molto tempo, vantando forse a giusta ragione la paternità di un progetto politico nato al di fuori dai partiti. Un progetto che, però, non ha prodotto per il bene della città gli effetti sperati nel giro di molti anni, ben otto, quando l’ex primo cittadino ha avuto il governo della Tebaide, con a disposizione tutto o quasi tutto per attuare o almeno iniziare il tanto sbandierato cambiamento, così tanto reclamizzato durante la prima campagna elettorale della primavera 2016.

Quando si è trattato di perseguire la strada della continuità amministrativa lo stesso progetto civico, dopo cinque anni in cui era riuscito a governare senza grossi problemi, producendo però davvero ben poco, ha dovuto agganciarsi ad un partito, il PD massafrese, per tenersi in piedi e mettere su una nuova coalizione. Una coalizione che però, dopo poco tempo ha cominciato ad implodere, trascinando con sé in una babele di crisi e di accuse incrociate lo stesso Partito Democratico, quel partito a cui si era aggrappato e che era riuscito a contribuire in maniera decisiva a far rieleggere Fabrizio Quarto primo cittadino.

I famosi veti incrociati e le forti divergenze hanno minato dalle basi la nuova coalizione ed il comunicato della Guglielmi fa da emblematica cartina di tornasole di quello che è accaduto nel precedente governo, dove tutti o quasi tutti litigavano su ogni cosa e lo scioglimento conseguente del Consiglio Comunale di ottobre scorso è stata la conseguenza naturale.

Infatti la nota dell’ex componente della Giunta comunale parla di mesi “in cui mi sono scontrata – dice testualmente – con una miopia politica e umana, alla quale ho provato ad oppormi con il dialogo, la pazienza, e l’innato istinto a costruire”. Si racconta nella stessa anche che chi avrebbe dovuto rafforzare la coesione e la radice politico-culturale di un percorso, ha invece virato sul personalismo, mettendo al primo posto l’ambizione verso traguardi politici sovracomunali. E qui arriviamo all’assurdo dove un progetto civico che assurge come obiettivo finale il bene comune, mette in campo invece traguardi politici personali; il che è tutto dire.

Nel calderone di questo centrosinistra quasi svuotato, e comunque molto affaticato, c’è anche Sinistra Italiana che con il suo esponente massafrese più in vista, Maurizio Baccaro, rischia di restare nella solitudine politica più completa. E così il Consiglio comunale rischia fra qualche mese di non avere nessun esponente di centrosinistra, la cui coalizione annaspa, ed in questi tentativi di salvataggio dal totale annegamento il PD resta l’unica ancora di salvezza. Con buona pace di chi, del partito della Schlein, sognava di farne e meno.

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