venerdì 7 Marzo 25

Asili nidi verso l’esternalizzazione. Liviano: “Scelta pessima dettata dai debiti”

“Mai come in questi anni il Comune di Taranto ha ricevuto una mole di finanziamenti enorme”

“Se la notizia è la pessima scelta di esternalizzare i nove asili nido della città, la ragione che motiva la scelta è ancora peggiore”, afferma il consigliere comunale Gianni Liviano, illustrando il quadro finanziario dell’ente. Secondo i dati del Dup (Documento Unico di Programmazione), il Comune ha accumulato debiti per 252.762.000 euro al 31 dicembre 2023, con una quota pro capite di 1.358 euro per ciascuno dei 186.000 residenti.

La situazione appare ancora più preoccupante considerando altri indicatori. Il Tempo medio di pagamento delle fatture è salito da 2,62 giorni nel 2022 a 22,84 nel 2023, mentre il Comune ha dovuto richiedere anticipi di liquidità al Tesoriere per oltre 92 milioni di euro, cifra che si prevede invariata anche per il 2025.

“Mai come in questi anni il Comune di Taranto ha ricevuto una mole di finanziamenti enorme”, sottolinea l’ex presidente della commissione bilancio, citando i fondi provenienti da Agenzia di Coesione, Pnrr, Cis, Just Transition Fund, Eni ed ex Ilva. “Accumulare una così forte massa debitoria nonostante tutta questa mole di finanziamenti racconta un’assoluta sciatteria e irresponsabilità nella gestione delle risorse”, prosegue Liviano.

Il consigliere evidenzia come l’amministrazione abbia portato al massimo tutte le aliquote tributarie, dalla Tari all’Imu fino all’addizionale comunale, senza che questo si traduca in servizi adeguati per i cittadini. “La qualità dei servizi resa è oggettivamente scarsa”, denuncia.

Riguardo agli asili nido, Liviano è categorico: “Mentre la rinuncia al Sail Gp è condivisibile, la chiusura degli asili nido assolutamente no. Abbiamo poche cose che funzionano bene in città e una di queste sono gli asili nido. Chiuderli rappresenta un grandissimo errore – conclude il consigliere tarantino – Chiudere questa esperienza di governo, checché ne possano pensare a Bari, è un’urgenza indifferibile per la nostra città”.

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