venerdì 9 Maggio 25

Bilancio di Previsione al Comune di Taranto, i conti non tornano

La coperta è troppo corta, difficile trovare l’equilibrio tra spese ed entrate. Il grido di allarme lanciato dalle strutture dirigenziali a sindaco e assessori. Pesano i 4 milioni e passa impegnati per il SailGp

E’ un bilancio sbilanciato quello che si appresta a varare il Comune di Taranto entro il prossimo 31 dicembre. Non in equilibrio. Con conti che non tornano nonostante si continui imperterriti a contare. Spese in esubero, entrate in ritirata. Grandezze (economiche) tramutatesi nell’esatto contrario. Una sorta di finanziaria locale tutta lacrime e sangue, con possibili tagli a servizi essenziali. Mancano molto più di trenta denari alla fine, quelli che consegnarono a Giuda perché potesse tradire senza molti pentimenti Cristo, nelle proiezioni economiche che vanno freneticamente formulandosi a Palazzo di Città. Le strutture dirigenziali hanno comunicato per tempo agli organismi politici quanto la coperta sia corta, nonostante si continui a volerla tirare da tutte le parti. Quanto risulterà difficile riuscire a chiudere il cerchio prima della fine dell’anno. Pesano i 4 milioni e passa impegnati per il SailGp, finanziato con sole risorse pubbliche. Un evento importante, suggestivo, internazionale, ma troppo costoso per le sole casse comunali. Neanche Bari e Napoli, che hanno grandezze finanziarie diverse, a giustificazione di una più consistente popolazione residente, potrebbero reggere una manifestazione sportiva come questa senza capitali privati assicurati dagli sponsor.

L’indirizzo è una cosa, la gestione un’altra. E quando sbagli indirizzo, per quanto virtuosa possa essere la gestione, il rischio di finire fuori strada resta alto. Assai probabile. Potrebbe essere rivista al ribasso la spesa per la manutenzione dell’edilizia scolastica cittadina. Potrebbe contrarsi la spesa sociale; si tratterebbe, se così fosse, di un colpo esiziale per una città sempre più impoverita. Anche in quello che, solo sino a qualche anno fa, si era soliti definire con l’espressione ormai andata di ceto medio. Potrebbero essere destinati meno denari alla solita, straordinaria orchestra locale. E alla solita, straordinaria compagnia teatrale locale. Decretando, di fatto, la morte della cultura in una città che quando si discorre di cultura corre a prendersi il Valium. Potrebbero accadere molte cose con un bilancio così sbilanciato. Le previsioni indicano cattivo tempo all’orizzonte. Sarà un Bilancio di previsioni con i botti di fine anno, quello che andrà votato il prossimo 31 dicembre.  

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