Decaro pensa all’istituzione del “Consigliere supplente” per superare le difficoltà incontrate nella composizione delle liste. La prossima settimana, in Aula, con la discussione sul Bilancio di Previsione, si proverà a far passare la proposta di legge
Costruire le liste per le Regionali di novembre si sta rivelando più complicato del previsto. Troppe le richieste, diverse le aspettative nutrite attorno all’appuntamento elettorale. Decaro, con il passare dei giorni, sta accusando il colpo. Mostra fatiche non del tutto preventivate. Anche le promesse hanno il loro contraltare numerico. Di spazi comunque non infiniti. E posti che difettino in postazioni reali. Dall’altra parte, invece, non accusano niente. Nell’altra metà del campo la calma piatta ha fagocitato tutto. Vige il caos rassegnato di chi ha lo stigma addosso dello sconfitto seriale. Che fare, quindi, per allargare il gioco? I giochi? Decaro, una sorta di vuoto a vincere, un predestinato degli slogan a digiuno di narrazione programmatica, ha un’idea che proverà a rendere praticabile nei prossimi giorni. Far approvare, in sede di discussione del Bilancio di Previsione, una mozione che preveda l’istituzione nell’Ordinamento pugliese del “Consigliere supplente”. A far data dalla prossima legislatura.
Il Consigliere supplente è una sorta di artificio giuridico che consente all’assessore designato di lasciare, momentaneamente, sino a quando resterà in carica, il suo posto in Consiglio regionale. In questo modo gli otto assessori della futura giunta pugliese, esclusi i due di nomina esterna, potranno trascinarsi dietro altri otto consiglieri regionali rimasti a terra. Che non ce l’hanno fatta. I primi degli ultimi nelle liste andate a quorum. Una norma questa che, qualora passasse, dovrebbe trovare adeguate coperture finanziarie. Ecco perché dovrà legarsi all’approvazione del Bilancio di previsione che arriverà in aula tra giovedì e venerdì prossimi. Pagarne 16 invece che otto, per un’intera legislatura, con stipendi che differiscono giusto un pochino da quelli di un cassaintegrato Ilva, non è proprio la stessa cosa. Ma urge completare le liste, dare nuove speranze alla speranza, accontentare il più possibile persino l’impossibile. Se non apparissimo blasfemi, considerato il tema, sembrerebbe di assistere alla riedizione elettoralistica delle liste di attesa in ambito sanitario. Prenoti con l’Asl la salute che nessun ospedale è detto riesca a darti. Cagionevoli di consenso.