“Il primo cittadino ha mostrato negli ultimi mesi pericolose sbandate politiche”
“La recente gestione politico-amministrativa della nostra Città –per esplicita direttiva del Sindaco- ha consentito a Consiglieri comunali dell’opposizione di entrare nella maggioranza: come circolo PD di Talsano abbiamo contestato, nelle sedi del Partito, questa scelta che disorienta i cittadini. Questo scellerato risultato è stato raggiunto al termine di una girandola di assegnazioni e di revoche assessorili, di incarichi e di loro rimozioni nelle società partecipate comunali, di imposizioni e di sottomissioni perpetrate da un Sindaco che, negli ultimi mesi, ha mostrato pericolose sbandate politiche, accompagnate da una smisurata ipertrofia dell’io. Il tutto accompagnato dalla recente incomprensibile fuoriuscita del Sindaco dal Partito Democratico per cercare, a suo dire, “nuove motivazioni”. Questa la lettera aperta a firma del circolo del Partito Democratico di Talsano all’indomani della decisione da parte del primo cittadino di abbandonare il Partito Democratico e aderire ad Italia Viva.
“Le motivazioni il Sindaco le ha trovate “nientepopodimenoché” in Italia Viva: il sempre reattivo e sorridente Matteo Renzi, l’uomo politico meno stimato dai tarantini, ha già accolto il nuovo arrivato tra i suoi organismi nazionali grazie all’intermediazione proprio del Consigliere Comunale e Regionale che lo aveva dimesso e mandato a casa -in accordo con la destra locale- per atto notarile. – puntualizzano gli esponenti politici – La vita piuttosto instabile della Giunta Comunale tarantina si è riverberata negativamente sulla sua recente attività amministrativa. Un dato oggi emerge chiaramente: Melucci è stato capace di bruciare, in meno di un anno, un patrimonio ineguagliabile di stima, affetto e fiducia oltre che di consenso elettorale. – aggiungono – Il circolo PD di Talsano, consapevole di ciò, avvierà un confronto su questi temi per valutare se ci sono ancora le condizione per costruire un rapporto osmotico tra Palazzo e Territorio, evitando così di essere costretti ad “uscire” dal Palazzo”.
“I cittadini sono al corrente di cosa l’Amministrazione è riuscita a realizzare, soprattutto nel primo mandato del Sindaco, e di quello che –invece- l’Amministrazione non è riuscita a realizzare nel corso di questo secondo mandato, a causa di una continua fase nevrotica della sua politica.- riferiscono – Ad esempio, se la costruzione delle nuove BRT (bus elettrici a transizione veloce) riammaglieranno le periferie (Paolo VI, Tamburi, Talsano) alla Città, dall’altro resta una profonda insoddisfazione per il perdurare dell’insufficiente pulizia della Città e per il suo inadeguato decoro e arredo urbano. O, ancora, al successo del crescente traffico crocieristico fa da contraltare una gestione piuttosto contraddittoria, di stampo liberista, del rialzo di tributi comunali e tariffe per i servizi”.
Poi gli esponenti del circolo chiedono: “Ma questa è un amministrazione di centrosinistra? Dai lavoratori AMIU licenziati, ai tentativi di chiudere uffici comunali nelle periferie, dal “comparto 32” agli abbonamenti dei parcheggi a pagamento, sino alla grottesca vicenda dei vigili urbani che malmenarono il corriere, vicenda finita agli onori della cronaca nazionale senza che il Sindaco dicesse nulla in proposito, sembra che il Melucci-bis, più che guidare una giunta progressista, sia più incline ad osservare dettami politico-culturali di stampo conservatore”.
Il Circolo PD di Talsano che con 400 iscritti è il secondo sui nove presenti in Città, vuole avviare, con la comunità tarantina, un confronto anche su questi temi. “Vogliamo iniziare una fase di riflessione pubblica ragionando su due aspetti generali della politica utili a realizzare il nostro “bene comune”: – dichiarano – Il “come” della politica, ossia discutere e valutare le persone e i loro metodi; Il “che cosa“ della politica, ossia discutere e valutare i programmi e le relative realizzazioni”
“O il sindaco di Taranto cambia repentinamente registro oppure le condizioni per un sostegno leale, come è stato da noi assicurato dal 2017 ad oggi – concludono – saranno messe in discussione dalla base del Partito Democratico, poco incline a continuare a subire diktat dall’uomo solo al comando”