“Non si possono consentire ulteriori inutili e dannose estensioni della città che rappresenterebbero sia una follia dal punto di vista ambientale che una condanna a morte per il commercio di vicinato”
“Bloccare la proposta della direzione urbanistica di suddividere il comparto 32 (area dove oggi sorge il centro commerciale Porte dello Jonio) in sottozone, è stata una delle prime battaglie che, attraverso il nostro consigliere comunale Luca Contrario, abbiamo condotto nella maggioranza Melucci, Sindaco che sulla questione ha sempre avuto un atteggiamento quantomeno ambiguo”. Così in una nota gli esponenti del coordinamento di Una Strada Diversa sulla decisione del Tar di Lecce sulla questione del Comparto 32.
“Una vertenza per noi fondamentale per evitare che tale provvedimento potesse aprire le porte alla realizzazione di nuove medie-grandi strutture di vendita nell’area oggetto della proposta.
Proposta irricevibile perché in contrasto con due obiettivi prioritari che, come forza politica, ci siamo sempre posti, ovvero quello di stoppare un’ulteriore estensione della città ed evitare un inutile ed intollerabile consumo di suolo, e quello di tutelare il commercio di vicinato (già molto penalizzato e per noi patrimonio da tutelare e sostenere) da uno svuotamento del centro città in direzione di nuove aree commerciali. – Prosegue – Battaglia che ci ha portato, anche in collaborazione ad altri consiglieri e forze politiche, a bocciare la proposta in Consiglio Comunale a dicembre 2022.
La battaglia è però tutt’altro che vinta. In questi giorni, infatti, il Tar di Lecce ha annullato la nostra decisione su ricorso della Società F.lli Marchetti Srl, interessata ad investimenti nella zona relativa a Comparto 32. Decisione del Tar di Lecce presa anche a causa della mancata costituzione in giudizio da parte del Comune, che, quindi, non ha avuto modo di motivare e rafforzare le ragioni della scelta presa dal Consiglio comunale.
Negligenza del Sindaco che non possiamo che stigmatizzare e condannare ed alla quale chiediamo di porre rimedio promuovendo, come da richiesta già pervenuta da Confcommercio Taranto, immediato ricorso al Consiglio di Stato sulla decisione del TAR di Lecce. – Concludono gli esponenti di Una Strada Diversa – Taranto non può più tollerare ambiguità sul tema, né può consentire inutili e dannose ulteriori estensioni della città che rappresenterebbero sia una follia dal punto di vista ambientale, che una condanna a morte per il commercio di vicinato e le attività dei quartieri centrali della nostra città”.