di Maria D’Urso
Verrà istituito tavolo di confronto con le associazioni di categoria; nuova linea BRT per il San Cataldo
Raggiunto un compromesso, sulla raccolta differenziata, tra l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria. Quest’ultime verranno convocate, nei prossimi giorni, al tavolo di confronto permanente, insieme ai consiglieri di riferimento e gli esponenti della società partecipata dell’igiene urbana a capo dell’Ente Civico, per riorganizzare le attività di raccolta differenziata degli esercizi commerciali. È quanto stato annunciato oggi, in consiglio comunale a Palazzo di Città, dal presidente della Commissione Ambiente Giandomenico Vitale (Unire Taranto) in seguito al ritiro, votato all’unanimità tra cui anche il sindaco Piero Bitetti, della delibera sulla modifica dell’articolo 30 al Nuovo Regolamento della Polizia Urbana. Articolo che, inizialmente, prevedeva sanzioni pecuniarie con eventuali sospensioni delle attività commerciali dai 3 ai 10 giorni.
“Siamo disposti a collaborare – ha specificato, nel suo discorso, Vitale – con le associazioni di categoria, a patto che quest’ultime tengano fede all’impegno preso sul rispetto e il miglioramento del decoro urbano. È volontà dell’amministrazione collaborare con le associazioni. Diversamente, i nostri provvedimenti potrebbero inasprirsi”. Rinvio che è stato deciso, secondo alcune fonti vicine alla maggioranza, nelle ultime ore in seguito alla polemica sollevata dalle associazioni, nelle scorse settimane, contrarie alle sanzioni accessorie punitive.
Approvati anche i debiti fuori bilancio e l’acquisizione, all’unanimità, a titolo gratuito dell’area a parcheggio ad uso pubblico presso l’ospedale San Cataldo. Struttura i cui progressi vengono monitorati “costantemente” come ha voluto precisare Bitetti, aggiungendo inoltre che nelle prossime settimane inizieranno i lavori di prolungamento delle BRT (Bus Rapid Transit), grazie a un finanziamento intercettato da 9 milioni di euro.
Nuovo Regolamento della Polizia Locale: ecco cos’è successo
L’ultimo Regolamento della Polizia Locale, consultabile sul sito dell’Ente civico, è stato approvato il 29 ottobre 2021 con deliberazione 186 del Consiglio comunale. Poi, successivamente sono state apportate delle modifiche approvate con deliberazione del Commissario Straordinario il 09 marzo del 2022. Tuttavia, ciò che ha scatenato l’ira delle associazioni di categoria è stata l’indiscrezione pubblicata, lo scorso fine ottobre sulla stampa, riguardante la modifica del comma 4, dell’articolo 30, sul decoro urbano delle attività commerciali e artigiane. L’articolo recita così: “I locali delle attività commerciali, artigianali, e di servizio visibili dalla pubblica via devono essere mantenuti in perfetto stato di pulizia, decoro e manutenzione. [..]”. E nello specifico, il comma 4 rivisto, in Commissione Affari Generali spiegava: “La violazione delle disposizioni di cui ai commi precedenti comporta l’applicazione di sanzione pecuniaria da € 200,00 ad € 500,00 nonché la chiusura temporanea dell’attività sino ad un massimo di 15 giorni”.
Da sottolineare che, nel corso della revisione dell’emendamento per il nuovo Regolamento, inizialmente nessuna associazione di categoria è stata invitata a esporre il suo punto di vista. Motivo per cui questo emendamento, trapelato come indiscrezione dalla stampa, è stato immediatamente denunciato sui giornali da Casartigiani Taranto. Quest’ultima, insieme alle altre associazioni di categoria (Confesercenti, Casa Impresa, Confimprese Taranto, UNSIC, Upalap, Fivag Cisl) che si sono unite alla protesta, hanno chiesto ai consiglieri di rivedere la parte sanzionatoria e punitiva.
Secondo le associazioni, la parte relativa alla chiusura avrebbe dovuto essere cancellata, mentre la sanzione pecuniaria sarebbe stata lecita solo se formulata in modo più specifico. Così com’è stata scritta, infatti, risulta generica poiché non tutela tutti gli esercenti: come spesso accaduto, non tutti sono in possesso dei bidoni. Per questa ragione è stata avanzata la proposta secondo la quale, prima di applicare la sanzione, l’organo avrebbe dovuto verificare che il rifiuto fosse dell’impresa, e che avessero le chiavi per i bidoni. Tuttavia, queste proposte di revisione sono rimaste inascoltate. Pertanto, l’emendamento rivisto ha manutenuto la sanzione della chiusura, accompagnato da una diminuzione dei giorni: 500 euro di multa e 3 giorni di chiusura dell’attività commerciale per chi commette due violazioni nel corso dell’anno. Lo stop, invece, sarebbe potuto arrivare sino a un massimo di 10 giorni nel caso di ulteriore recidiva, con annessa multa di 500 euro.
Tutta questa vicenda si è svolta nelle prime due settimane di novembre. Lasso di tempo in cui le associazioni di categoria hanno appreso delle varie modifiche dalla stampa e non sono mai state ascoltate, se non nei giorni a ridosso del consiglio comunale, tra cui giovedì 13 novembre, in commissione Affari generali. Commissione che si è riunita anche stamattina, prima dello svolgimento dei lavori della massima assise, per cercare di raggiungere un compromesso con i titolari delle attività commerciali e artigiane. Quest’ultima, infatti, ha decretato, che le modifiche verranno discusse tra i consiglieri e le associazioni di categoria e i vertici di Kyma Ambiente, nell’apposito tavolo di confronto permanente che si riunirá nei prossimi giorni.
Sulla raccolta differenziata aleggia ancora molta confusione e sembrerebbe stato, quasi limitante, scaricare tutte colpe e doveri unicamente agli esercenti. La squadra del sindaco che, inizialmente sembrerebbe non aver lavorato all’insegna dell’ascolto e della condivisione, tuttavia, oggi ha dimostrato un segnale di apertura alle attività commerciali. Che questo atteggiamento di inclusione possa divenire un’abitudine, azione di una politica che diversamente dal passato, includa e non escluda nessuno.


