I consiglieri comunali comunicano di voler presentare le proprie osservazioni al Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale
La Commissione Ambiente del comune di Taranto ha iniziato ad analizzare i documenti relativi alla costruzione di un impianto dissalatore alla foce del fiume Tara, i cui lavori sono di competenza dell’Acquedotto Pugliese (AQP).
“Abbiamo potuto ascoltare la relazione dell’ing. Barbone, dirigente AQP che ha illustrato la tecnologia e il luogo prescelti ai consiglieri e alle associazioni presenti”, scrivono in una nota congiunta Europa Verde, Partito Socialista e Riformisti di Puglia, aggiungendo di esprimere forti perplessità in merito al progetto.
“L’area del fiume Tara ha un’alta valenza storica, sociale, culturale e paesaggistica – si legge ancora nella nota – in quanto lo stesso nome di Taranto viene ricondotto a Taras che l’avrebbe fondata. E’ un luogo in cui si esprime la religiosità popolare da secoli in quanto le acque del Tara sono considerate curative. Il Tara è anche un luogo rasserenante e ricco di biodiversità, aperto a tutti e frequentato da sempre dalle famiglie dei quartieri popolari di Taranto e dei comuni vicini, non solo d’estate visto che la temperatura delle acque oscilla tra i 13 e i 18 gradi in ogni stagione. Il progetto prevede ulteriore consumo della risorsa suolo in un territorio che ha già tassi alti di cementificazione. Permangono dubbi sulla necessità di un impianto di dissalazione visto che l’Acquedotto Pugliese sta effettuando lavori di manutenzione della rete idrica”.
“E’ incomprensibile il fatto che Taranto sia sempre destinataria di mega impianti – concludono Europa Verde, Partito Socialista e Riformisti di Puglia – e sulla base dell’esperienza dell’ultimo secolo e mezzo, non ha portato bene alla città. Presenteremo le osservazioni al Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale e ci batteremo per salvare questo sito così caro ai tarantini”.