I co-portavoci Paola Fago e Gregorio Mariggiò esprimono solidarietà e apprezzamento per la scelta del consigliere comunale Lenti di lasciare la maggioranza
“Come co-portavoci di Europa verde della provincia di Taranto, esprimiamo il nostro apprezzamento e pieno appoggio al consigliere, Antonio Lenti, per la difficile, ma inevitabile, scelta di lasciare la maggioranza che sostiene il sindaco Rinaldo Melucci nel consiglio comunale di Taranto”.
A dichiararlo, a seguito della decisione del consigliere Lenti di passare tra i banchi dell’opposizione nel Consiglio comunale tarantino, sono i co-portavoci della Federazione provinciale di Taranto di Europa Verde, Paola Fago e Gregorio Mariggiò.
“La situazione della maggioranza – affermano in un comunicato congiunto – descritta dal consigliere lucidamente desta preoccupazione per quanto riguarda la stabilità del governo cittadino e la strada che esso seguirà.
Per i co-portavoci dei Verdi della provincia ionica “la volontà di Melucci di ridiscutere il programma elettorale con i nuovi alleati fa venir meno il rapporto di fiducia sottoscritto con gli elettori un anno e mezzo fa. Peraltro avviene su temi caldi e vitali per la provincia jonica quali quello dei rifiuti e dell’ILVA. Ci auguriamo che ciò non accada, nell’interesse di chi vive nella città di Taranto e dell’intera provincia considerando che molte decisioni prese nel capoluogo hanno ricadute al di fuori del territorio cittadino”.
“Rinnoviamo – concludono Fago e Mariggiò – pertanto, la nostra solidarietà al consigliere Lenti che ha dimostrato coraggio e rigore ed è in linea con l’impegno di Europa Verde a lavorare nell’interesse della collettività a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro. La crisi della coalizione a sostegno di Melucci è un’occasione persa in quanto si stanno investendo le risorse del PNRR e del Just Transition Fund e altre ancora, tutte risorse che in teoria avrebbero dovuto favorire la fine dell’economia basata sull’acciaio. Un obiettivo così alto richiede però chiarezza di idee, coesione e partecipazione che francamente non vediamo. Con amarezza prendiamo le distanze da un modo di fare politica trasformista e opportunista”.