Nel pieno della crisi che investe il gruppo Ex Ilva, l’onorevole Dario Iaia sollecita un intervento concreto anche da parte della Regione Puglia a sostegno delle imprese dell’indotto e dei lavoratori coinvolti
“In un momento di crisi come quello di questi giorni del gruppo Ex-Ilva, è molto importante che oltre all’impegno del governo Meloni e del Ministro Urso mai mancati sul tema, si associ anche quello della Regione Puglia soprattutto in merito alla questione delle imprese dell’indotto e dei lavoratori da esse dipendenti”.
È quanto si legge in una nota a firma dell’onorevole Dario Iaia, deputato FdI, presidente provinciale FdI Taranto.
“Ricordiamo bene – prosegue – come nel febbraio 2024 in una riunione presso la prefettura di Taranto alla presenza di tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella vertenza ex Ilva, il governo Meloni per il tramite del ministro delle imprese del made in Italy Adolfo Urso assunse un impegno nei confronti delle imprese del Tarantino. Quell’impegno è stato mantenuto quando il governo ha stanziato 120 milioni di euro per soddisfare i crediti delle imprese e quelle risorse sono state interamente liquidate ai soggetti economici interessati”.
In quell’occasione, ricorda Iaia, “anche il presidente Emiliano garantì di voler utilizzare l’avanzo di amministrazione della Regione Puglia relativo all’anno 2023 per aiutare le aziende dell’indotto. Fu dunque, chiesto un intervento normativo al governo e nell’ambito di un decreto legge, venne inserita una norma ad hoc per consentire alla Regione Puglia di utilizzare parte di quell’avanzo. Purtroppo, dobbiamo prendere atto che quella promessa da parte della Regione Puglia a trazione Pd e centrosinistra non è stata assolutamente mantenuta, visto che ad oggi non risulta liquidato nemmeno un euro da parte della regione. Ma vi è di più, in quanto il governo regionale chiede nuovamente l’approvazione di una norma per poter utilizzare questa volta l’avanzo di amministrazione dell’anno 2024. Siamo al paradosso! Permane da parte della regione un atteggiamento di inerzia e di disinteresse nei confronti di Taranto, delle imprese e dei lavoratori tarantini a fronte dei tanti slogan del tutto privi di fondamento”.