Il partito respinge le critiche e difende l’operato di Iaia e Perrini. Pavone replica a Patarino: “I numeri ci danno ragione, il candidato ha ottenuto 2.660 voti in più rispetto alle liste”
Fratelli d’Italia Taranto non ci sta a essere messa sul banco degli imputati dopo le recenti Amministrative e passa al contrattacco. Alla dura requisitoria dell’onorevole Patarino, che ha parlato di “pesante e inspiegabile sconfitta” chiedendo le dimissioni della dirigenza provinciale, risponde il Responsabile Provinciale Enti Locali Fdi, Filippo Pavone, respingendo quello che definisce un tentativo di “alimentare divisioni e processi sommari”.
“In politica, i momenti complessi vanno affrontati con lucidità e senso della misura. Servono analisi oggettive, non rancori personali”, afferma Pavone, difendendo la scelta di Luca Lazzàro che, contrariamente a quanto sostenuto da Patarino, avrebbe dimostrato la sua validità: “Ha ottenuto 2.660 voti in più rispetto alle liste che lo sostenevano, mentre sia Tacente che Bitetti hanno registrato risultati inferiori rispetto ai loro schieramenti”.
Quanto alle accuse sulla gestione delle precedenti amministrative, Pavone ribalta la narrazione: “È fuorviante accusare Iaia e Perrini per la candidatura di Musillo nel 2022. Furono proprio loro, in ogni riunione, anche a Roma, a far presente come non fosse il caso di candidare l’ex segretario provinciale del Pd”. Il responsabile provinciale non risparmia una stoccata personale a Patarino: “Chi oggi si erge a giudice dovrebbe ricordare ai cittadini che a Castellaneta è stato proprio lui, alleandosi con il Movimento 5 Stelle contro il centro destra, a determinarne la sconfitta. La coerenza in politica non si invoca a corrente alternata”.
Pavone conclude respingendo l’idea di un fallimento del partito: “FdI è oggi il secondo partito a Taranto e questo è un fatto. Il percorso è iniziato, le fondamenta sono solide. Ora serve spirito di squadra, non regolamenti di conti interni”.