Trasferite da Taranto a Bari – e a Lecce – alcune commesse di lavoro. La pulizia dei vagoni fermi in stazione ferroviaria, per esempio. Lo scalo jonico potrebbe subire tagli occupazionali nelle prossime settimane. Nel silenzio generale
Dalla Stazione di Taranto vengono tolti i treni – le tratte ferroviarie – e le pulizie dei vagoni. Che passano, rispettivamente, a Bari e a Lecce. Perdiamo il viaggio, con le sue suggestioni, e anche le commesse dei lavori. Il prestigio (scappato altrove, ormai, da tempo) e la forza-lavoro. Gli occupanti e gli occupati. Siamo la seconda città della Puglia solo sulla carta. Il maggior centro industrializzato del Mezzogiorno solo su altrettanta carta, quella igienica. L’Intercity per Reggio Calabria passerà da Taranto. Con una fermata veloce, da toccata e fuga. Ripartenza, pardon. Le meta ultima, in Puglia, riguarderà ancora una volta le sole città di Bari e Lecce.
Per aver scritto questa verità nelle scorse settimane, fummo subissati di critiche via social. Offesi in maniera gratuita dalle solite mamme degli imbecilli, permanentemente in stato interessante. Ci rincresce riportare la verità, anche quella più scomoda, ma il giornalismo è questo. Per noi di CosmoPolis, sia ben chiaro. Non sapremmo intendere in altro modo questa professione. Fare domande. Interrogarsi ed interrogare. Comparare i fatti. Dotarsi di fonti certe. Non difettare in coraggio. Aver letto, e continuare a leggere qualche libro, se proprio si vogliono restituire sottoforma di scrittura le informazioni raccolte. Se non si facesse tutto questo, staremmo fuori binario. Deragliati da tempo. Proprio come la stazione di Taranto.