“Forse il Sindaco potrebbe forse accorgersi al contrario che le politiche finora adottate potrebbero essere modificate, valorizzando l’attenzione verso le famiglie in situazioni di maggiore difficoltà”
Il consigliere comunale Gianni Liviano ha commentato aspramente le dichiarazioni del Sindaco Melucci riguardo al recente furto avvenuto in un distributore automatico presso la biblioteca “Acclavio” di Taranto.
Il Sindaco avrebbe utilizzato toni eccessivamente retorici nel definire l’evento come una ‘profanazione della cultura’. “Più o meno è come se io qualche anno fa, quando hanno rubato a casa mia, avessi detto: ‘Furto in una casa. profanata la Famiglia’”, evidenzia Liviano, secondo cui il furto in questione non può essere considerato diverso da altri furti commessi in altri luoghi.
“Per profanare un luogo, l’autore del gesto dovrebbe comprendere appieno il valore simbolico dello stesso e agire deliberatamente con l’intento di arrecare un danno simbolico”, dichiara il Consigliere comunale, suggerendo che in questo, invece, il responsabile del furto sia probabilmente una persona in situazione di disagio, il cui unico obiettivo era appropriarsi del denaro contenuto nel distributore, senza alcuna considerazione per il valore culturale del luogo.
Anziché rilasciare dichiarazioni definite “retoriche e superficiali”, Liviano invita il Sindaco a riflettere sulle cause del disagio diffuso nella città e a valutare l’efficacia delle politiche sociali e culturali adottate dall’amministrazione comunale.
“Forse il Sindaco potrebbe forse accorgersi al contrario che le politiche finora adottate potrebbero essere riviste, modificate, abbandonando per esempio la cultura degli eventi e valorizzando attenzione verso le famiglie e verso le persone in situazioni di maggiore difficoltà, attraverso processi che partano dal basso e non scelte sempre calate dall’alto che tardano ad essere inclusive verso i tanti nostri concittadini in situazione di disagio”, conclude il consigliere.