Come anticipato da CosmoPolis nelle scorse settimane, il presidente regionale di Confagricoltura la spunta su Di Cuia. Abbandonato, sul più bello, dal suo stesso partito. La Lega si chiama fuori dall’alleanza delle forze conservatrici pur di sostenere Tacente
Il centrodestra ha il suo candidato sindaco per le Amministrative di Taranto. Si tratta del presidente regionale di Confagricoltura, Luca Lazzaro. L’ufficialità arriverà nelle prossime ore, non oltre la giornata di domani. In una partita ad incastri, di veti e rivendicazioni per la propria parte politica, ieri a Roma si sono decise anche le indicazione sui futuri primi cittadini di Genova e Matera. Taranto, quindi, esprimerà un candidato sindaco in quota a Fratelli d’Italia. L’altro nome in campo, quello del forzista Di Cuia, dicono i beni informati, è stato scaricato sul più bello dal suo stesso partito (Forza Italia): dal segretario D’Attis, dal parlamentare impegnato nel cercare invano la linea De(lla) Palma.
La Lega, che non esprimerà il proprio simbolo sulla scheda elettorale, che si chiamerà in un altro modo (Prima Taranto), si tira fuori dal perimetro del cartello conservatore pur di sostenere il candidato del terzo polo: Francesco, detto Checco, Tacente. Per Salvini, e per il suo luogotenente in Puglia, il senatore Marti, Taranto deve valere davvero tanto se rischiano di minare un’alleanza di governo nazionale pur di non venir meno ai propri intendimenti.
Un’ultima annotazione ci sia consentita sulla legge elettorale con la quale verrà eletto il prossimo sindaco del capoluogo jonico. Si tratta di un maggioritario a doppio turno. Questi sistemi determinano, di fatto, uno schema bipolare. L’aggregazione attorno a due opzioni. Ovunque. A Taranto, invece, proliferano i candidati; si moltiplicano i poli, si replicano i polli. L’Internazionale dell’analfabetismo politico.