“È indispensabile che l’azienda riveda il piano aziendale, individuando soluzioni che garantiscano la continuità produttiva e occupazionale del sito, in linea con i principi di responsabilità sociale e industriale che un’azienda a partecipazione statale ha il dovere di rispettare”
“Le recenti decisioni aziendali di Leonardo Aerostrutture, ribadite nel comunicato delle Segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm, segnano un passo ulteriore verso la marginalizzazione del sito di Taranto Paolo VI.” Lo afferma in una nota il consigliere comunale, Giuseppe Fiusco.
“Lo spostamento della Divisione Elettronica presso lo stabilimento di Grottaglie, unito alla futura destinazione dell’hangar 2 per la linea di assemblaggio finale del convertiplano della Divisione Elicotteri, rappresenta l’ennesima prova di una strategia industriale che concentra investimenti e opportunità su un unico sito a discapito del territorio tarantino. Questa decisione è inaccettabile. Taranto, già gravata da profonde emergenze sociali, ambientali ed economiche, non può essere considerata una pedina sacrificabile nello scacchiere industriale italiano.
Sono e resto al fianco dei lavoratori del sito di Taranto e delle loro famiglie, che oggi vedono il loro futuro compromesso da una scelta che considero non solo sbagliata, ma iniqua. – Sottolinea – Non è accettabile che Leonardo presenti questa decisione come obbligata, quando è chiaro che con la volontà politica e un approccio strategico diverso si potrebbero individuare soluzioni che tutelino i lavoratori e il territorio.
Di fronte a questa ingiustizia, il silenzio della politica locale appare come un vero e proprio tradimento. Nonostante i miei ripetuti appelli, nessuna forza politica, né di destra né di sinistra, ha avuto il coraggio di prendere una posizione chiara e netta a favore del sito di Taranto. – Si legge nella nota – Il Partito Democratico, in particolare, si è dimostrato totalmente assente, incapace di difendere la dignità dei lavoratori di Taranto. È ancor più grave che Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia e figura di spicco del PD, abbia scelto di non intervenire con fermezza in questa vicenda, lasciando i lavoratori e il territorio privi del supporto istituzionale necessario in un momento così critico.”
Il consigliere comunale, nel tentativo di accendere un dibattito serio e responsabile sulla questione, ha personalmente contattato il Dr. Leo Caroli, che durante una conversazione telefonica aveva garantito un sopralluogo presso il sito di Taranto.
“A oggi, quella promessa è rimasta disattesa, lasciando me e i lavoratori delusi e amareggiati. Non si tratta solo di una mancanza di rispetto, ma di un’occasione persa per dimostrare attenzione e impegno nei confronti di un territorio che chiede risposte.
La narrazione aziendale che presenta la chiusura del sito come l’unica strada percorribile è falsa e ingannevole. Altri siti in Italia, grazie a una politica locale attiva e determinata, hanno evitato il peggio. Perché a Taranto, invece, si accetta passivamente questa decisione? – Afferma il consigliere comunale – La nostra città, già duramente provata, merita rispetto, merita un piano industriale serio, e merita una politica che sappia difendere i diritti del territorio e dei lavoratori.
Chiedo quindi un impegno immediato da parte di tutte le forze politiche, locali e nazionali, affinché si schierino con determinazione a difesa dei lavoratori del sito di Taranto, superando divisioni ideologiche per concentrarsi sul bene del territorio. – Prosegue – È indispensabile che Leonardo riveda il piano aziendale, individuando soluzioni che garantiscano la continuità produttiva e occupazionale del sito, in linea con i principi di responsabilità sociale e industriale che un’azienda a partecipazione statale ha il dovere di rispettare.
Infine, invito il Dr. Caroli a mantenere l’impegno del sopralluogo promesso: un gesto necessario per aprire un dialogo concreto e costruttivo, basato su fatti reali e non su dichiarazioni vuote. Taranto non si arrende. Non possiamo accettare che la nostra città venga relegata ai margini del sistema industriale italiano. Questa città ha già pagato un prezzo altissimo in termini di salute, ambiente e lavoro. – Conclude Fiusco – Continuerò a lottare al fianco dei lavoratori per un futuro industriale dignitoso e per restituire a Taranto il ruolo che merita nel panorama produttivo del nostro Paese.”