di Angelo Nasuto
L’elettorato di Losavio ago della bilancia per il ballottaggio tra Zaccaro e Fisicaro
Calma apparente, molto apparente, a Massafra dopo il voto del primo turno, che come abbiamo visto ha premiato soprattutto la coalizione della candidata a sindaco Giancarla Zaccaro. In queste ore si sono susseguiti ancora incontri spasmodici di liste e alleanze per decidere la strategia da adottare in vista del ballottaggio, in programma l’8 e 9 giungo prossimi.
Tutti e tre i raggruppamenti hanno già tenute assemblee con tutte le forze partitiche per mettere a punto lo scontro finale con cui si andrà a decretare il nuovo primo cittadino della Tebaide e la sua amministrazione comunale.
La partita sembra scontata, visto il forte divario che c’è stato in termini di consenso tra la candidata donna (46%) e il suo antagonista Emanuele Fisicaro (31%). Ma gli esperti del settore affermano che nel ballottaggio si affronta una nuova partita, nella quale nulla si può escludere, malgrado il tempo esiguo a disposizione (mancano dieci giorni) per gli ultimi appelli elettorali. Comunque è innegabile che il divario non tra i due non è facilmente colmabile e dunque il vantaggio per Giancarla Zaccaro è tanta roba.
Ma se dovessimo guardare al terzo classificato, Giuseppe Losavio, sicuramente eletto almeno consigliere, che però è uscito dai giochi per il ruolo preminente di sindaco, ci si chiede: il suo elettorato che scelta farà? Il risultato del competitor neofita della politica non è assolutamente da trascurare, se pensiamo al progetto civico di novità di cui è stato promotore Losavio, che dunque può dirsi soddisfatto, anche per una campagna elettorale portata avanti con passione e con contenuti espressi.
Il risultato del ballottaggio però dipenderà anche dalla posizione assunta dai candidati consigliere di questa coalizione e dal proprio elettorato. Tre sarebbero le alternative: sostenere la Zaccaro, supportare dall’altra parte Fisicaro o non dare indicazioni precise e lasciare gli elettori liberi nella scelta.
La prima è da escludere a priori per tanti motivi, uno dei quali è la distanza netta tra le due concezioni politiche, confermata dalle critiche subite negli ultimi comizi da parte di alcuni candidati della “compagine zaccariana”. Appoggiare Fisicaro è una possibilità forse più reale, anche per gli ammiccamenti e l’unità di vedute sul grave episodio della denuncia di Losavio su presunti scambi di denaro per ottenere voti (ci sono ancora indagini).
Ma qui c’è il grosso problema che riguarda la lista Ambiente e Progresso, di chiara ispirazione sinistroide, più a sinistra del PD. E allora circolano voci secondo cui le indicazioni di Losavio sarebbero di non dare nessun sostegno a nessuno dei due competitor, lasciando libertà a chi ha votato per lui. Sarebbe una scelta forte sulla quale la domanda è: quanto potrebbe pesare la posizione di un vendoliano come Maurizio Baccaro per arrivare a questa opzione? E quanto la sua influenza potrebbe distogliere Losavio da proposte irrinunciabili di alleanza che verrebbero da Fisicaro?