Il sindaco di Taranto offre, all’esponente Pd, un posto nella nuova Giunta che verrà ufficializzata subito dopo la Befana. L’operazione è portare Di Todaro, il primo dei non eletti, un fedelissimo del primo cittadino, tra i banchi del Consiglio comunale. Il nemico del mio nemico è mio amico
Il nemico del mio nemico è mio amico. Se Emiliano diviene nemico di Melucci, allora il sindaco di Taranto da mio nemico si trasforma tutto ad un tratto in mio amico. Nonostante le distanze che mi dividono da lui, nonostante il Bilancio di Previsione votato contro solo un paio di settimane fa, nonostante le mie reiterate accuse di tutti questi mesi sulla gestione in Amiu. Nonostante persino nonostante. Sarebbero questi i pensieri, sempre più insistenti, che fanno capolino nella testa del consigliere comunale, Gianni Liviano. L’esponente politico eletto nella lista del Pd alle scorse elezioni amministrative, uno dei primi a passare tra i banchi dell’opposizione a Palazzo di Città, secondo alcuni rumors sarebbe in progressivo – e rapido – avvicinamento a Melucci. Il sindaco ipotizza per lui un futuro da assessore nella nuova giunta che verrà ufficializzata subito dopo la Befana.
Al posto di Liviano entrerebbe in Consiglio comunale Di Todaro, da sempre molto vicino alle posizioni del primo cittadino. L’ex assessore regionale alla Cultura ci sta pensando, non ha ancora sciolto la riserva, ma l’idea non lo lascia indifferente. Anzi. Alla luce di questi retroscena – acquisiti e ricostruiti da CosmoPolis – potrebbero essere comprese meglio le dichiarazioni inaspettate, rese dello stesso Liviano in una nota diffusa nella giornata di ieri. “Sarebbe un errore – argomenta – e sarebbe irresponsabile rimuovere Melucci per meri orgogli di appartenenza, per i suoi passaggi dal Pd a Italia Viva, perché ha tradito la fiducia di Emiliano. Sarebbe invece giusto e condivisibile rimuovere Melucci se lo si ritiene incapace politicamente (…)”. Il nemico del mio nemico è mio amico. L’allegria è l’anima in giostra. La giostra della politica tarantina.