Dovrebbe nascere, nei prossimi giorni, un nuovo gruppo consiliare al comune di Taranto. Promotore dell’iniziativa è il referente regionale di Italia Viva, Massimiliano Stellato. Abbate verso la presidenza dell’Aula al posto di Bitetti, gli appetiti a destra di chi vorrebbe succeddere all’avvocato Prete come prossimo presidente dell’Autorità portuale, il probabile allontanamento di Mancarelli dai vertici di Kyma Ambiente. CosmoPolis vi racconta tutto prima. Una consuetudine, ormai
Darsi appuntamento in centro, subito dopo il Ponte Girevole. Nei pressi di Palazzo di Città. Non per lo struscio serale. Ma per tentare di porre un argine a ulteriori slavine politiche. A solitarie fughe in avanti figlie dell’improvvisazione di questi grami tempi. Potrebbe nascere, nei prossimi giorni, un nuovo soggetto politico in seno al Consiglio comunale di Taranto. Un super-gruppo di non meno di cinque, sei consiglieri comunali. Una federazione di centristi in grado di attraversare gli schieramenti storici di destra e sinistra. Lavora alacremente a questo proposito il rappresentante regionale di Italia Viva, Massimiliano Stellato. L’obiettivo è bilanciare, dopo le consultazioni europee delle scorse settimane, dopo le promesse incassate e non mantenute di sostegno elettorale alla sua candidatura per Strasburgo, una coalizioni di governo raccogliticcia. Molto umorale. Più cinica che civica. Invischiata nella solitudine dei numeri primi pur non annoverando, al proprio interno (e neanche all’esterno), alcun numero primo. Ossessionata dal potere dei senza potere.
L’assessore Ciraci da grande vorrebbe fare il sindaco. Dimostrare che partendo da Giancarlo Cito, e arrivando a Rinaldo Melucci, uno su mille ce la fa. Il presidente Mancarelli conserverebbe volentieri la poltrona di presidente di Kyma Ambiente, nonostante la geografia interna al Consiglio comunale sia cambiata negli ultimi giorni Ad Abb(i)ate pietà fu promesso, a suo tempo, che sarebbe diventato presidente del Consiglio comunale al posto di Bitetti. La modifica dello Statuto comunale che verrà discussa in Aula nei prossimi giorni, la possibilità che la mozione di sfiducia passi alla fine con soli 17 voti a favore e non con i 2/3 degli aventi diritto così come la norma oggi recita, mira ad accontentarlo. Chi a destra ancora non si dichiara stare dalla parte del sindaco, ma nei fatti è cosi, coltiva il sogno di succedere a Sergio Prete come prossimo presidente dell’Autorità portuale. Tutti, insomma, cercano un posto al sole incuranti del caldo torrido di questi giorni. Chi non vuole farsi fottere, ancora una volta, deve organizzarsi. Strutturarsi. Darsi appuntamento in centro, al centro, nei pressi di Palazzo di Città.