Il Pd guida la coalizione di Bitetti con 8 consiglieri. All’opposizione 9 seggi per il centrodestra di Tacente. Entrano in aula anche tre ex candidati sindaco
Si delinea il nuovo volto del Consiglio comunale di Taranto dopo le recenti elezioni amministrative che hanno visto la vittoria al ballottaggio del sindaco Piero Bitetti. La maggioranza di centrosinistra si è aggiudicata la parte più consistente dell’assise con 20 seggi, dominata dal Partito Democratico che porta in Consiglio otto rappresentanti: Mattia Giorno, il più votato con 2.249 preferenze, seguito da Vincenzo Di Gregorio, Lucio Lonoce, Maria Immacolata Riso, Alexia Serio, Stefano Panzano, Virginia Galeandro e Marilena Devito.
La lista “Con Bitetti” si assicura quattro seggi con Vittorio Mele, Daniela Galiano, Massimo Vozza e Patrizia Mignolo. “Unire Taranto” e “Per Bitetti Sindaco” ottengono due seggi ciascuna, portando rispettivamente in Consiglio Sabrina Lincesso e Patrizia Boccuni per la prima, Francesco Cosa e Giovanni Tartaglia per la seconda.
Completano la maggioranza i rappresentanti delle liste minori con un seggio ciascuna: Giovanni Liviano D’Arcangelo per Demos, Antonio Lenti per Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Catania per la DC e Antonio Quazzico per il Partito Liberal Democratico.
Sul fronte dell’opposizione, che conta 12 seggi totali, Fratelli d’Italia emerge come prima forza con tre consiglieri: Giampaolo Vietri, Tiziana Toscano e Matilde Percolla. Si aggiungono Francesco Tacente, Adriano Tribbia per Prima Taranto, Massimo Di Cuia per Forza Italia, Massimiliano Stellato per il Patto Popolare, Emiliano Messina per l’UDC, Giovanni Azzaro per i Riformisti-Socialisti e Salvatore Brisci per Fortemente Liberi.
Entrano di diritto in Consiglio anche i candidati sindaco sconfitti al primo turno: Luca Lazzaro, Annagrazia Angolano e Mirko Di Bello. L’assegnazione definitiva dei seggi resta comunque soggetta alle verifiche della Commissione elettorale, con particolare attenzione alla coalizione Tacente che dovrà cedere un seggio per l’ingresso di Lazzaro.