Resa dei conti in FdI. L’onorevole Partarino individua il responsabile dello scarso risultato elettorale del partito alle Amministrative di Taranto. “La Meloni fa miracoli a Roma e, nelle periferie, si vanifica tutto”
Come giudica i recenti risultati di FdI alle Amministrative di Taranto?
“Sono deluso e molto amareggiato. Pur non essendo da tempo direttamente impegnato nella politica, conservo, quale semplice iscritto a FDI, lo spirito del militante che difficilmente potrà mai spegnersi, avendo sposato gli ideali e i valori della Destra quando avevo solo 15 anni. Pertanto, anche a voler fare un grande sforzo, non riuscirei proprio a rimanere indifferente di fronte ad una così pesante e inspiegabile sconfitta”.
Inspiegabile sconfitta? Sia più preciso.
“Non dico che sarebbero stati rispettati i sondaggi postati dal coordinatore provinciale di FdI, l’onorevole Dario Iaia, lo scorso 30 aprile. Sondaggi secondo i quali a Lazzaro sarebbe toccato il 50%, a Di Bello il 18%, a Tacente il 23% e a Bitetti solo l’8%. Anche un bambino avrebbe detto che quei sondaggi facevano ridere. Ma che il centrodestra non sia riuscito ad arrivare neanche secondo per il ballottaggio, facendosi distanziare di 15.000 voti dal centrosinistra e di circa 5.000 voti da una formazione di centro, è fatto molto grave. Che non può passare come un semplice incidente di percorso”.
L’onorevole Iaia, nelle sue prime dichiarazioni rese alla stampa, subito dopo aver appreso dell’esclusione del candidato di centrodestra dal ballottaggio, pur ammettendo la sconfitta, ha parlato di un risultato da non sottovalutare. Un epilogo, insomma, che potrebbe rappresentare una buona base di partenza.
“Ho seguito in tv l’intervento al quale lei fa riferimento. E, non le nascondo che, dopo aver ascoltato un ragionamento del genere, sono rimasto sconcertato, allibito. Come si fa a sostenere che i risultati elettorali possono rappresentare una buona base di partenza per la ripresa del partito? Non si accorge Iaia che, mentre i sondaggi, grazie solo ai ‘miracoli’ della Meloni, danno a FdI il 30% dei consensi degli italiani, a Taranto, FdI non va oltre un misero 8%? Non poteva fare di più, egli inoltre si giustifica, per essere partiti in ritardo. E chi gli avrebbe impedito di partire prima? Continuo a chiedermi: proprio nulla aveva insegnato, a Iaia e Perrini, la figuraccia di cui si resero responsabili nelle precedenti elezioni comunali, con la loro folle scelta di candidare come sindaco per il centrodestra un ex segretario provinciale del Pd? Un grande partito, come FdI, non può sopportare oltre. Dopo due grossi fallimenti, sarebbe grave reato esporlo a un terzo”.
Domenica e lunedì prossimi intanto si vota. E il centrodestra, grazie agli apparentamenti, ha ritrovato la sua unità.
“Fortunatamente, i vertici di FdI da Roma hanno spinto per questa soluzione. Si sostenga Tacente senza se e senza ma. Dopo le elezioni, però, sarebbe opportuno che la dirigenza provinciale del partito considerasse seriamente la possibilità di togliere il disturbo rassegnando le proprie dimissioni”.