Il Consigliere regionale denuncia la decisione di fermare i lavori nella città vecchia, evidenziando la necessità di maggiori fondi per valorizzare i tesori locali
“Il patrimonio culturale di Taranto è una risorsa di cui, probabilmente, ancora non conosciamo la vera dimensione. Il sottosuolo del capoluogo ionico è ricco di tesori nascosti che attendono di essere riportati alla luce e restituiti all’antico splendore”, dichiara il Consigliere regionale Pd Vincenzo Di Gregorio.
“Eppure, proprio chi istituzionalmente è preposto a questo scopo, sembra ostacolarlo. Sorprende, infatti, la notizia secondo cui la Soprintendenza avrebbe bloccato gli scavi nei pressi della Cattedrale San Cataldo, nella città vecchia di Taranto, che hanno riportato alla luce un’area sepolcrale medioevale.
Una decisione, stando a quanto si apprende, motivata con la mancanza di fondi. Sull’argomento, l’on. Ubaldo Pagano (Pd), ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura Sangiuliano affinché chiarisca la vicenda e stanzi le risorse finanziare necessarie per approfondire e ultimare gli scavi”, aggiunge.
È paradossale che una città come Taranto, con una storia ultra millenaria, debba vedere compromessa la possibilità di ampliare il suo patrimonio culturale ad opera di Enti che dovrebbero sostenere attività di questo tipo. – conclude il Consigliere regionale – Il ministero della Cultura stanzi più risorse per gli scavi archeologici, magari rinunciando a qualche viaggio del ministro e del suo staff”.