“Bisogna voltare pagina. E subito. Smarcandosi da questo opaco quadro d’assieme. Chi lotta per la Salute non può ricevere l’abbraccio di chi tutela chi inquina”
“Il problema è serio e politico. Non si tratta di una questione ordinaria. Non è una crisi passeggera quella che si va consumando in queste ore al Comune di Taranto. Tra vita di Palazzo e realtà cittadina si è ormai creato un solco profondo”. Lo afferma in una nota la deputata del Parlamento Europeo di Europa Verde, Rosa D’Amato, dopo la riunione dei consiglieri di maggioranza che si è svolta questa mattina.
“Il sindaco ha aderito al partito di Matteo Renzi e in Consiglio comunale questo passaggio ha generato il gruppo più folto, spiazzando alleati ed elettori. L’anno scorso il partito di Renzi non aveva nemmeno presentato una lista di candidati per le municipali. Adesso annovera in aula una nutrita pattuglia di consiglieri e nientemeno che il sindaco. Non è un film, non è un gioco, ma nemmeno Politica. Va detto.
Oggi a Roma gli operai dell’ex Ilva stanno manifestando per capire che fine farà il loro posto di lavoro. Da settimane si tenta di sapere sino in fondo quali siano i progetti realizzabili da finanziare con il JtF. – Sottolinea – I Giochi del Mediterraneo sono diventati, ahimè, una leva di comando che Roma (Governo) ha azionato mentre Bari (Regione) e Taranto (Comune) si sono dovute adeguare, ingoiando amaro… dopo aver atteso per tre anni i fondi promessi in finanziaria.
Basterebbe questo, e non è tutto, per mandare un progetto politico-amministrativo in tilt e ritenere giusto il ritorno alle urne. Rinaldo Melucci però ci ha messo del suo nelle ultime settimane. È andato a Firenze e ha portato Taranto in dote a Renzi, dimenticando il suo mandato elettorale (il 60% della metà degli aventi diritto lo ha confermato sindaco appena un anno fa), preferendo alla sua coalizione il richiamo delle sirene centriste che guardano anche a destra. – Si legge nella nota – Fanno bene i Verdi ionici a ricordare quali siano le vere emergenze di Taranto e quanti siano i progetti proposti (da contrastare) che impongono ancora una volta il destino della città quale agnello sacrificale al banchetto del profitto nazionale e mondiale.
Rosa D’Amato evidenzia come, proprio in questa fase, il sindaco di Taranto decida di avviare l’ennesima verifica di maggioranza, forte dell’appuntamento di fine anno con il bilancio di previsione. “Ritiene, evidentemente, che in pochi tornerebbero a casa appena un anno dopo essere stati eletti. Probabilmente qui ha ragione. Ma non è questo che si chiede al sindaco di una città che lotta per riscattarsi dai suoi veleni ma che invece, ciclicamente, cade ostaggio delle maglie fitte di chi si fa largo per essere determinante e dunque indispensabile. – Afferma – Non è ciò di cui ha bisogno Taranto. E non è certo con Renzi, padre di tanti decreti salva Ilva, che si può amministrare la nostra complessità locale che poi è drammatica emergenza nazionale. Non c’è futuro senza una visione d’assieme delle emergenze e delle soluzioni, dei programmi e dei tempi di realizzazione, degli scopi collettivi e degli strumenti utili per raggiungerli.
Non è il tempo per alchimie consiliari o pallottolieri da usare in aula. Bisogna voltare pagina. E subito. Smarcandosi da questo opaco quadro d’assieme. Chi lotta per la Salute non può ricevere l’abbraccio di chi tutela chi inquina. – Si legge nella nota – Chi propone e vota decreti salva Ilva non può condividere i diritti dei tarantini. E’ tempo di costruire un nuovo percorso, a Taranto, marcatamente ecologista, progressista, pacifista, che usi il linguaggio schietto e onesto Diritti Civili, delle battaglie sociali e della Giustizia che passa dalla tutela della Salute e dell’Ambiente.
I ricorsi al TAR non bastano quando poi si tratta nelle stanze del Palazzo per restare in sella grazie a chi appena ieri ti ha mandato a casa. Tutto è legittimo, per carità. Ma ogni azione ha le sue conseguenze, soprattutto in Politica. – Conclude Rosa D’Amato – Taranto non merita questo spettacolo. È tempo di battere ancora più forte i pugni sul tavolo, a difesa di Taranto. E’ tempo di tornare ad essere in tanti. E presenti, ovunque vi sia da lottare. I cittadini ci guardano. Siamo al loro servizio, non dimentichiamolo mai”.